Energie RinnovabiliIn Evidenza

Occorre burocrazia più snella per raggiungere gli obiettivi di produzione energia off-shore

Nel sempre più infiammato dibattito per la semplificazione delle procedure di assegnazione e costruzione di nuovi impianti in grado di produrre energia da fonti rinnovabili, si susseguono i numerosi appelli da parte delle società che si stanno impegnando affinché gli obiettivi europei stabiliti per il 2030 vengano raggiunti. 

Uno dei punti deboli del programma di sviluppo italiano e proprio quello su cui l’UE sta puntando maggiormente: l’eolico off-shore. 

Numerosi sono i progetti in campo, ma tutti hanno lo stesso problema della lentezza con cui vengono assegnate le concessioni. Il presidente dell’azienda che sta investendo maggiormente in questa tecnologia, ed in particolare nell’eolico off-shore floating, ossia con pale galleggianti, Renexia, Riccardo Toto, ai microfoni de ‘Il Sole 24 Ore Radiocor dichiara: ‘I target (UE) sono molto importanti e ambiziosi e serve uno snellimento della burocrazia. Tagliare i tempi senza questo passo importante diventa tutti inutile. Dal nostro punto di vista è giusto che un progetto venga valutato sotto il profilo ambientale ed economico, affinché non pesi sulle tasche dei continenti ma è anche essenziale dare a noi operatori la possibilità di lavorare con serenità e con tempi certi. Non può esistere a nostro giudizio un progetto di rinnovabili che non sia effettivamente sostenibili. 

Soprattutto nell’ambito off-shore, Renexia ha acquisito la sua esperienza negli Stati Uniti dove siamo arrivati nel 2014. Qui abbiamo acquisito prima degli specchi d’acqua in Maryland, New Jersey e south Carolina. Dopo di che siamo partiti con la fase della progettazione in Maryland per poter partire con i lavori entro 18 mesi. 

In Italia, il progetto Beleolico è un progetto che nasce di fronte all’ILVA 10 turbine 30MW/h di energia per 600 mila famiglia 80 milioni di euro e che vedrà presto la luce.

MEdWind, invece conta di soddisfare la domanda di 3,4 milioni di famiglie con un investimento pari 9 miliardi di euro. Le pale non saranno fissate nel terreno e quindi il progetto tiene in considerazione tutto l’ecosistema. Abbiamo iniziato i sondaggi a mare con l’aiuto della Marina Militare e contiamo di terminare la Windfarm entro il 2025’.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button