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Stati Uniti, il caldo eccezionale ha ‘cotto vivi’ i salmoni in un fiume

L’allarme lanciato dalla organizzazione no profit Columbia Riverkeepeer, che divulga un video che mostra un branco di salmoni affetti da lesioni cutanee dovute allo stress e all’eccessivo surriscaldamento delle acque.

La recente ondata di calore che si è abbattuta nell’area del Pacifico nord-occidentale provocando numerose vittime a causa delle temperature elevatissime starebbe mettendo a rischio anche la sopravvivenza dei salmoni presenti nei fiumi Colombia e Lower Snake, nello stato di Washington. E’ l’allarme lanciato dall’associazione no-profit Columbia Riverkeepeer, che nei giorni scorsi ha divulgato un video, registrato nelle acque del Little White Salmon, un piccolo affluente del Columbia, dove si vede un branco di salmoni affetti da gravi lesioni cutanee, che sarebbero attribuibili alla temperatura troppo elevata raggiunta dalle acque.

Il filmato è stato realizzato dopo l’ondata di caldo che ha interessato la costa occidentale degli Stati Uniti, facendo innalzare la temperatura dell’acqua oltre i 21 °C, assolutamente eccessiva per i salmoni, la cui temperatura dell’acqua ideale deve essere compresa tra 8 e 14 °C. I salmoni possono sopravvivere a temperature superiori ai 20 °C solo per brevissimi periodi, e se l’esposizione diviene prolungata risulta letale.

Il problema dell’innalzamento della temperatura delle acque che ospitano i salmoni fino ad oggi si era posto nel contesto degli allevamenti, ed era stato affrontato nell’ambito del progetto ClimeFish, finanziato dall’Unione Europea per aiutare legislatori e operatori del settore dell’acquacoltura a prepararsi ad affrontare i cambiamenti climatici. Studi effettuati dai ricercatori impegnati nel progetto avevano evidenziato come a temperature superiori a 20 °C la crescita dei salmoni si interrompe e ne aumenta la mortalità. Il problema della temperatura dell’acqua oltre a minacciare i salmoni di allevamento, rischia di diventare concreto anche per quelli selvaggi.

L’ondata di calore che ha travolto le coste del nord ovest degli Stati Uniti e del Canada, provocando centinaia di vittime e dando luogo a devastanti incendi, secondo alcune stime potrebbe avere provocato la morte di oltre 1 miliardo di animali marini, portando all’estremo una situazione già complicata dalla presenza delle numerose dighe presenti nel quadrante Nord-Ovest degli Stati Uniti, che bloccano i corsi d’acqua che attraversano lo Stato di Washington.

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