L’aumento del 140% di eventi meteo estremi nell’estate 2021, con siccità, caldo torrido, trombe d’aria, alluvioni, bombe d’acqua e grandinate, aggrava il rischio frane e la situazione di dissesto idrogeologico dell’intero territorio italiano. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dell’European Severe Weather Database (Eswd), che evidenzia un incremento esponenziale dei rischi legati ai cambiamenti climatici a partire dagli incendi al Centro Sud favorito dal vento caldo. Il fuoco che ha spazzato via interi boschi e coltivazioni va a privare il suolo delle protezioni necessarie per assorbire le precipitazioni più intense.
Gli effetti della tropicalizzazione del clima si abbattono su un territorio reso sempre più fragile dalla cementificazione che in Italia, nonostante la pandemia, nel 2020, è avanzata ad un ritmo di 2 metri quadrati al secondo con 7 milioni gli italiani che vivono in una situazione di incertezza determinata dall’andamento meteorologico che condiziona la vita e il lavoro. Una situazione che, come evidenzia la Coldiretti, “va affrontata con un crescente impegno nella pianificazione e nella manutenzione del territorio”.
Non solo. L’estate 2021 in Italia sarebbe anche la peggiore dell’ultimo decennio per quanto riguarda i cambiamenti climatici, con il ripetersi di eventi estremi costato all’agricoltura nazionale oltre 14 miliardi di euro tra perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. Dopo un mese di giugno che si classifica come il secondo più caldo mai registrato, con una temperatura superiore di 1,5 gradi alla media storica sulla base dei dati Copernicus, si conferma la tendenza al surriscaldamento in Europa.
Per effetto delle coperture artificiali dal 2012 ad oggi il suolo non ha potuto garantire l’infiltrazione di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana che ora scorrono in superficie aumentando la pericolosità idraulica del territorio nazionale secondo l’Ispra. A questa situazione non è certamente estraneo il fatto che negli ultimi 25 anni ha fatto sparire oltre ¼ della terra coltivata (-28%) con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari.
Immagine di copertina: Natura foto creata da ilovehz – it.freepik.com