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Rc auto, come ottenere i rimborsi per il lockdown del 2020

A fronte di un risparmio di 2,3 miliardi dovuto alla minore mole di incidenti stradali, sono stati programmati ristori per 811 milioni di euro, dei quali 348 milioni già erogati.

I rimborsi delle compagnie assicurative agli automobilisti auspicati da Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) all’indomani del lockdown di un anno fa, sono stati erogati solo in parte. Le misure per contenere il coronavirus stabilite dal Dpcm del 9 marzo 2020 e dai successivi, limitando la circolazione dei cittadini e delle merci per diverse settimane, hanno ridotto in misura considerevole i sinistri stradali, facendo risparmiare alle compagnie una somma stimata in 2,3 miliardi di euro. Una cifra considerevole, che le assicurazioni si sono impegnate a restituire, in parte, sotto forma di sconti al rinnovo ed estensioni di copertura. Le assicurazioni hanno previsto ristori per un valore di 811 milioni di euro, ma fino a questo momento ne sono stati sborsati solo 348, meno della metà.

Il settore assicurativo grazie al periodo di lockdown ha visto crescere i propri profitti del 45%, in primis grazie al numero inferiore di sinistri del settore Rc auto, ma il rapporto tra oneri per sinistri e premi di competenza si è ridotto anche in altri ambiti assicurativi, per esempio il ramo infortuni. La riduzione del numero dei sinistri ha comportato un calo delle tariffe delle polizze Rc auto nell’ordine del 5,5%, a fronte di un minore esborso per oneri relativi ai sinistri quasi quattro volte superiore.

Il report Ivass circa l’attività svolta dall’Authority nel 2020 evidenzia che alcune compagnie assicurative hanno volontariamente proposto forme di ristoro ai propri clienti, ma non tutte, e con differenze notevoli tra una compagnia e l’altra. Le compagnie che non hanno ancora provveduto ad indennizzare i propri assicurati dovrebbero prendere in esame urgentemente la questione, ed i consumatori che non hanno ricevuto niente dovrebbero informarsi in merito.

In teoria i clienti delle compagnie assicurative avrebbero la facoltà di agire legalmente per chiedere la restituzione dei premi versati e non goduti a causa del lockdown, ma l’esiguità degli importi esigibili – che si attestano in media sui 70 euro a polizza – non rendono conveniente un’azione di questo tipo. Inoltre il fatto che il mercato delle tariffe Rc auto sia stato liberalizzato rende incerto l’esito di un’eventuale azione giudiziaria.

In ogni caso, coloro che non hanno ottenuto nessun ristoro dovrebbero chiedere alla propria compagnia di assicurazione di praticare uno sconto al momento del rinnovo della polizza, e nel caso che questa non si mostri disponibile in tal senso, valutare di cambiarla. Una soluzione facile, visto che da alcuni anni è venuto meno l’esigenza di comunicare con anticipo la disdetta.

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