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NUCLEARE, GERMANIA: IN CORSO LA PHASE-OUT. ENTRO IL 2022 PUNTA A CHIUDERE TUTTE LE CENTRALI

L’eliminazione graduale del nucleare è parte dell’Energiewende (transizione energetica) tanto quanto il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio. Nonostante le controversie sui costi di uscita, la maggioranza dei tedeschi è favorevole alla fine dell’energia nucleare. Risarcimenti alle utility per quasi 2,5 mld di euro.

A seguito dell’incidente all’impianto di Fukushima Daiichi, in Giappone, nel marzo 2011, il governo della Cancelliera Angela Merkel ha deciso di eliminare gradualmente l’uso dell’energia nucleare entro la fine del 2022. Prima dell’incidente, la Germania ricavava circa un quarto della sua elettricità da 17 reattori nucleari gestiti dalle quattro utility. Nel 2000, per quanto riguarda il nucleare, il Paese contava una quota del 29,5% di generazione di energia. Nel 2020 la quota è scesa all’11,4% ed entro il 2022 tutte le centrali verranno chiuse.

Il Paese persegue ora l’obiettivo di colmare il gap con le energie rinnovabili, ma la transizione è ancora in corso e si fanno i conti per l’uscita dal nucleare. Il governo tedesco ha raggiunto un accordo con EOn, EnBW, RWE e Vattenfall sul risarcimento per la chiusura forzata e prematura dei loro reattori nucleari. Le utility riceveranno un risarcimento totale di quasi 2,5 miliardi di euro dopo aver accettato di abbandonare tutte le azioni legali contro il governo relative all’eliminazione graduale del nucleare. Entro la fine di quest’anno sarà convertito in legge il regolamento finale relativo alla compensazione.

Eliminazione graduale del nucleare. Nell’agosto 2011 è entrato in vigore il 13° emendamento della legge sull’energia nucleare, che ha sottolineato la volontà politica di eliminare gradualmente l’energia nucleare in Germania. Di conseguenza, otto unità sono state immediatamente chiuse: Phillipsburg 1 e Neckarwestheim 1 di EnBW; Isar 1 e Unterweser di EOn; Biblis A e B di RWE e Brunsbüttel e Krümmel di Vattenfall. Le utility sono state in grado di mantenere alcune delle loro centrali nucleari fino al 2022, consentendo loro di utilizzare le quote rimanenti, ma Vattenfall ha sostenuto di non essere in grado di fare lo stesso.

Da allora, numerose azioni legali sono state intentate dalle utility contro il governo tedesco chiedendo un risarcimento per la chiusura anticipata dei loro impianti. La Corte costituzionale federale, ha stabilito nel dicembre 2016 che la decisione del 2011 di ritirare tutte le centrali nucleari tedesche entro la fine del 2022 ha violato alcuni diritti di proprietà, consentendo la possibilità di un risarcimento per i servizi di pubblica utilità interessati. Quella sentenza ha costretto il governo a modificare l’Atomic Energy Act nel 2018, accettando di pagare un risarcimento fino a 1 miliardo di euro.

Tuttavia, nel settembre dello scorso anno, la Corte ha affermato che le modifiche erano inadeguate e ha invitato il governo a rivedere un progetto di legge del 2018 che coprisse il risarcimento per la chiusura anticipata delle centrali nucleari perché questo non rispettava le linee guida che la Corte aveva stabilito nel 2016. Il governo federale ha annunciato poi di aver raggiunto un accordo con le utility per il pagamento della compensazione finanziaria e la risoluzione di tutte le relative controversie legali. Vattenfall riceverà 1,425 miliardi di euro, RWE 880 milioni di euro, EnBW 80 milioni di euro e EOn 42,5 milioni di euro. Questo per compensare i volumi di elettricità residui che non possono più generare dai loro impianti (a un tasso di 33,22 EUR/MWh), nonché per gli investimenti che avevano fatto per prolungare la vita operativa dei loro impianti prima del phase out decisione. Inoltre, l’accordo prevede anche che EOn/PreussenElektra possa disporre liberamente dei quantitativi di energia elettrica degli impianti di Brunsbüttel e Krümmel corrispondenti alle quote di loro proprietà.

Con l’addio all’energia nucleare, la Germania, con l’Energiewende ha pianificato la transizione energetica del paese verso un’economia a basse emissioni di carbonio e senza nucleare, e lavorando per rendersi virtualmente neutrale, dal punto di vista climatico, entro il 2050.  

Fonti della notizia:

Immagine di copertina: Tecnologia foto creata da wirestock – it.freepik.com

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