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L’allarme di Giuliacci “il caldo record che affligge il Canada può arrivare anche in Italia”

Il colonnello Mario Giuliacci, meteorologo e accademico, conferma che l’ondata di calore che ha avvolto il Canada, con temperature fino a 50 gradi centigradi, potranno arrivare anche da noi.

Quello che sta accadendo in Canada, dove le temperature hanno raggiunto picchi di 50 gradi mai visti in precedenza, prossimamente potrebbe accadere anche nel nostro paese, a causa del riscaldamento del pianeta. E’ quanto ha affermato il colonnello Mario Giuliacci, intervistato da Fanpage.it. Il noto meteorologo ha dichiarato senza giri di parole che quanto avvenuto oltreoceano rappresenta un campanello d’allarme per tutto il pianeta.

Oltre ai disagi provocati direttamente dalle temperature elevate, che hanno provocato malori e centinaia di morti inattese, 130 delle quali solo nella zona di Vancouver, l’ondata di calore ha favorito il divampare di devastanti incendi. Uno di questi ha completamente distrutto la cittadina di Lytton, dove la lancetta del termometro ha raggiunto quota 49,6 gradi. Grazie alla siccità l’incendio si è propagato molto velocemente, distruggendo la piccola località nel giro di poche decine di minuti.

Giuliacci ha spiegato che il Canada si trova in una situazione orografica particolare, in quanto il paese è investito da venti caldi provenienti dall’Oceano Pacifico che riscaldano le montagne rocciose, ma questo elemento da solo non è sufficiente per determinare il raggiungimento di temperature così alte. Anche senza l’effetto dei venti caldi del Pacifico, le temperature si sarebbero attestate comunque intorno ai 45 gradi. La causa del caldo anomalo sarebbe da ricercare, secondo il Colonnello, negli effetti del surriscaldamento del pianeta.

L’esperto meteorologo ha evidenziato che le ondate di calore si sono intensificate anche in Italia, e sono addebitabili all’aumento delle emissioni dei gas serra. Negli ultimi 50 anni la CO2 è passata da una concentrazione di 325 ppm (parti per milione) nel 1970 a 415 ppm nel 2020, facendo di conseguenza innalzare la temperatura del pianeta. Nel Mediterraneo, mare che è praticamente chiuso e non può scambiare calore con altri bacini, gli effetti del riscaldamento risultano particolarmente intensi, con aumenti della temperatura estiva nell’ordine dei tre gradi centigradi. Analizzando i cambiamenti che si sono verificati nell’ultimo mezzo secolo, appare ragionevole ipotizzare che nei prossimi venti anni questi fenomeni si verificheranno con maggiore frequenza, nei luoghi più disparati. “Le prospettive sono preoccupanti”, ha sottolineato il meteorologo

Per quanto riguarda il nostro paese, secondo Giuliacci dobbiamo aspettarci che nel prossimo futuro aumentino le ondate di calore, sia in termini di temperature raggiunte che di durata delle stesse. Dobbiamo tenere in considerazione il fatto che quando un’ondata di caldo si protrae per un periodo superiore ai 5 giorni, la situazione diventa pericolosa per la salute umana e provoca danni ai raccolti, aumentando notevolmente anche il rischio di incendi.

Per comprendere meglio quello che possiamo aspettarci per il futuro, basti pensare che l’aumento del 50% della Co2 rispetto all’era preindustriale ha quadruplicato l’incidenza delle ondate di calore di forte intensità e lunga durata. Inoltre negli anni Settanta si verificavano in media 30 giornate all’anno con temperature superiori ai 34 gradi, mentre oggi ne contiamo 45-50 all’anno. Un trend che nei prossimi decenni è destinato ad aumentare ulteriormente.

abbia reso più probabili di 4 volte le ondate di caldo di lunga durata e/o di forte intensità. Le nostre estati sono già diventate più calde, oggi abbiamo circa 45/50 giornate con temperature più alte di 34 gradi, negli anni Settanta ne erano solo 30. Ma questi numeri entro i prossimi 20 anni aumenteranno ulteriormente”.

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