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Uguaglianza, non discriminazioni. Il 10 giugno le vie della Capitale si tingono di arcobaleno con il Roma Pride 2023

Musica e festa contro l’omotransfobia: madrine RomaPride2023, Paola & Chiara

– Da Elodie a Mengoni, quando gli artisti fanno da megafono alle lotte per i diritti civili.
– I primi 40 anni del Circolo di Cultura Omosessuale “Mario Mieli”.
– Muccassassina si consacra una delle serate più divertenti e di tendenza d’Italia.

In una società equa e giusta, nessuno dovrebbe essere discriminato per il proprio orientamento sessuale o per l’identità di genere. Ciononostante, l’odio e i crimini omofobici e transfobici negano l’umanità di milioni di persone, minano l’uguaglianza, mettono in pericolo le stesse democrazie. Da questo punto di vista, i Pride non solo aiutano a promuovere l’accettazione di sé stessi, ma creano un ambiente spensierato, divertente e accogliente per mettere al centro del dibattito il contrasto all’omotransfobia. Tutti devono avere la libertà universale di scegliere la propria sessualità senza essere discriminati, così come garantito deve essere il diritto affinché nessuno venga marginalizzato per questioni etniche, culturali o di credo religioso. Il quadro dell’esclusione sociale, qualsiasi sia l’estensione e l’intensità, non va sottovalutato ma affrontato e rovesciato. Uguaglianza, non discriminazioni.

Il Roma Pride contribuisce a cambiare i cuori e le menti

Se ogni mese avesse un colore, per quello di giugno sarebbe difficile sceglierne uno diverso dalla bandiera arcobaleno che sventola orgogliosa nel mondo. Le manifestazioni organizzate ogni anno per celebrare l’anniversario della ribellione al raid della polizia allo Stonewall Inn (nel Greenwich Village di New York, all’alba del 26 giugno 1969) rappresentano una parte importante del panorama culturale odierno. Tra gli appuntamenti più vivaci d’Europa c’è anche il Roma Pride che torna il 10 giugno con cortei e sfilate di carri colorati, DJ e ballerini, chiamando a raccolta migliaia di persone nel cuore della Capitale, da piazza della Repubblica al Foro Romano. Paola & Chiara sono le madrine dell’edizione 2023 con il loro brano Furore. Le due artiste si esibiranno live anche sul palco del Rock Me Pride, il party ufficiale del Roma Pride, che per la prima volta si svolgerà nell’ambito del Rock in Roma, il festival internazionale della musica rock all’Ippodromo delle Capannelle.

Da Elodie a Mengoni: gli artisti al fianco dei diritti civili

Dal 1994, anno del primo “Gay Pride” nazionale, la manifestazione romana è diventata centrale a livello mondiale. In scintillante abito fucsia, impreziosito da spille dorate da balia ai lati, bellissima e scatenata: Elodie si è presentata così da madrina all’edizione 2022 del Roma Pride. Parlando di pari diritti per tutti, in apertura di corteo ha ricordato quanto la vita vada osservata “dal punto di vista dell’amore e non della divisione e dell’odio”. Ha conquistato tutti. Ma non è la sola artista che, grazie alla propria popolarità, ha fatto da megafono alle lotte per i diritti civili: ricordiamo tutti Marco Mengoni all’ultimo Eurovision Song Contest. Il cantautore non ha solo entusiasmato gli oltre 10 mila presenti alla Liverpool Arena con la sua intensa interpretazione di Due Vite, il brano con cui ha vinto il Festival di Sanremo, ma è stato anche applaudito ed elogiato per aver fatto il suo ingresso sul palco sventolando la bandiera progress pride, disegnata dal graphic designer Daniel Quasar.

Nessuna democrazia è tale senza il contrasto alle discriminazioni

La lotta alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere è uno degli obiettivi dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa dal 1981. I governi europei hanno compiuto un passo importante il 31 marzo 2010, quando hanno raccomandato misure per combattere le discriminazioni, ma molto c’è ancora da fare. Piuttosto che alimentare l’omofobia e la transfobia, gli Stati, i politici e gli opinion leader devono combattere i pregiudizi e i processi di marginalizzazione che indeboliscono il lavoro cruciale delle attiviste e degli attivisti lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali. Il dibattito è oggi quantomai più vivo e legittimo, in un momento storico e politico in cui lo stesso Governo italiano si è espresso contro aborto, matrimonio tra persone dello stesso sesso e auto-identificazione di genere.

Minacce, violenze e molestie si verificano ogni giorno. La paura di essere presi di mira spinge molte persone a nascondere la propria identità, ma il cambiamento è possibile. Gli eventi Pride riguardano i diritti umani, sono occasione per rivendicare libertà negate e spazi pubblici da cui molti individui vengono esclusi. La visibilità è fondamentale: i cortei colorati traboccanti di musica e balli non sono solo festose celebrazioni, eventi isolati di intrattenimento e spettacolo, ma momenti utili a ispirare il progresso delle società laddove resistono discriminatorie legislazioni, sciocchi pregiudizi e indegni atti di violenza.

In prima linea nella difesa dei diritti LGBTQIA+ e nella lotta all’omotransfobia è il Circolo di Cultura Omosessuale “Mario Mieli” che quest’anno compie 40 anni nel quarantennale della sua scomparsa. Sono previsti dibattiti, spettacoli e una grande mostra per ricordare la storia e le battaglie dell’associazione, fondata a Roma nel 1983, dedicata allo scrittore e attivista. Con straordinaria preveggenza, Mieli è stato autore di alcune tra le opere più rivoluzionarie ed influenti, nel panorama nazionale, sul rapporto tra omosessualità e omofobia, tra cui il celebre saggio Elementi di critica omosessuale (1977).

I suoi valori, in un clima di festa, libertà e uguaglianza, sono il fondamento ispiratore della storica Muccassassina, una delle serate più famose e divertenti della Capitale merito dell’indiscutibile lavoro del cast e dei volontari del Circolo coordinati dal Direttore artistico Diego Longobardi.

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