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TRASPORTI SU STRADA, EMISSIONI C02 IN AUMENTO A CAUSA DEL CONSUMO DI BENZINA

I ministri dei trasporti dell’UE hanno recentemente riconosciuto la necessità di passare dai viaggi aerei e stradali a quelli ferroviari per decarbonizzare i trasporti ma, secondo Greenpeace, non sono riusciti a intraprendere azioni urgenti e concrete.

La Commissione europea è stata invitata dai ministri dei trasporti dell’UE a studiare possibili schemi, a livello europeo, per supportare gli operatori ferroviari: riconoscendo la necessità di avviare importanti investimenti sul materiale rotabile internazionale a lunga distanza, hanno incoraggiato la sostituzione dei voli con i treni.

Tuttavia, nonostante la pubblicazione dei dati ufficiali dell’Agenzia Europea dell’Ambiente che mostrano quanto le emissioni delle movimentazioni su gomma siano aumentate, in controtendenza con quelle in altri settori, che invece stanno diminuendo, “i ministri dell’UE non hanno presentato alcuna proposta tangibile”: è questo il commento di Greenpeace che, anche da parte sua, sollecita di spostare il trasporto aereo e stradale a quello ferroviario.

Secondo i dati ufficiali, presentati per conto dell’UE alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), gli Stati membri dell’UE sono riusciti a ridurre collettivamente le proprie emissioni del 3,8% dal 2018 al 2019. Tale diminuzione ha portato le emissioni dell’UE al 24,0% al di sotto dei livelli del 1990, escluse le rimozioni di anidride carbonica dalle attività di uso del suolo, cambiamento di uso del suolo e silvicoltura (LULUCF). la riduzione complessiva dal 1990 al 2019 ammonta così al 25,9 %.

Quasi l’80% della riduzione netta delle emissioni ottenuta nel 2019 ha avuto luogo nel settore dell’energia, che è coperto dal sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS). L’aumento dei prezzi del carbonio e il fatto che il gas è diventato relativamente più economico rispetto al carbone ha portato a una significativa riduzione dell’uso del carbone, a favore del gas e delle fonti energetiche rinnovabili.

I dati completi si possono consultare sul sito della European Environment Agency.

Partendo da queste stime, il punto di vista di Greenpeace è dunque quello di “vietare i voli a corto raggio dove esistono alternative più pulite e dare la priorità agli investimenti nei treni rispetto agli aerei. L’aggiornamento dei binari e l’implementazione di nuovi servizi, compresi i treni notturni, creerebbero posti di lavoro sostenibili e porterebbero a un migliore accesso alla mobilità per tutti”.

Il 2021 è l’Anno europeo delle ferrovie e, in vista dell’incontro che si è tenuto a Lussemburgo, tra i ministri dei trasporti dell’UE, Greenpeace e altre 35 organizzazioni hanno invitato i rappresentanti a impegnarsi in cinque misure specifiche, come l’avvio di 30 nuovi collegamenti per iniziare a creare una rete europea di treni diurni e notturni, e l’eliminazione dei sussidi per i viaggi aerei.

Diversi paesi chiedono inoltre alla Commissione europea di fissare una data per l’eliminazione graduale delle vendite di nuove auto e furgoni diesel e benzina. Greenpeace ha chiesto la fine delle vendite di nuove auto e furgoni con motore a combustione interna entro il 2028, spostando contemporaneamente i modelli di mobilità verso modalità più sostenibili come la bicicletta, il trasporto pubblico e i veicoli condivisi, per raggiungere l’obiettivo climatico di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C .

La Commissione, fa sapere ancora Greenpeace, dovrebbe rivedere a luglio l’esenzione fiscale dell’UE per l’uso commerciale del carburante per aerei e, nella seconda metà del 2021, è atteso un nuovo piano d’azione per le ferrovie transfrontaliere e a lunga percorrenza.

Fonte della notizia: Greenpeace EU press release
Immagine di copertina: Affari foto creata da freepik – it.freepik.com

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