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Peste suina, cattive notizie: riscontrata in due allevamenti tedeschi

Fino ad oggi la malattia era stata rilevata solo in animali selvatici, ma nei giorni scorsi in Germania sono emersi casi in due allevamenti del Brandeburgo, vicino al confine con la Polonia, dove la peste suina è particolarmente diffusa. Disposto l’abbattimento di oltre 200 capi.

La cattiva notizia arriva direttamente dal ministero dell’Agricoltura tedesco, il quale ha reso noto che sono stati rilevati i primi casi di peste suina all’interno di due allevamenti di maiali situati in Brandeburgo. Fino a questo momento le autorità avevano riscontrato la malattia in oltre 1.200 cinghiali della zona, al confine con la Polonia, dove la peste suina è particolarmente diffusa.

Il primo caso di positività alla peste suina rilevato in animali selvatici risale al settembre 2020, e aveva comportato il blocco immediato delle importazioni di carne di maiale da parte di diversi paesi asiatici, tra cui la Cina. Ora la malattia è stata riscontrata tra i suini allevati in una fattoria biologica che disponeva di 200 capi, e in una piccola azienda con soli due esemplari. L’intera popolazione suina dei due stabilimenti è stata abbattuta per motivi di sicurezza.

La ministra della Salute del Brandeburgo, Ursula Nonnemacher. ha commentato la notizia evidenziando gli sforzi compiuti nel corso dell’ultimo anno per evitare che questo potesse accadere, ma vista la ampia diffusione della peste suina nella vicina Polonia, la possibilità che la malattia riuscisse a contagiare i capi da allevamento non poteva essere completamente esclusa.

Le autorità tedesche per cercare di evitare che il contagio si estendesse in Germania avevano innalzato una recinzione lungo il confine con la Polonia, inoltre nella zona di confine erano state istituite diverse aree dove era consentita la caccia intensiva al cinghiale, ma evidentemente nel lungo periodo le misure non sono risultate sufficienti.

Cos’è la peste suina

La peste suina è una malattia virale provocata da un virus assolutamente innocuo per l’uomo, ma capace di infettare cinghiali e maiali, ed è caratterizzata da elevata contagiosità. Può essere trasmessa sia mediante contatto diretto tra animali che mediante contatto indiretto, tramite oggetti o alimenti contaminati. Attualmente la malattia si è diffusa in Asia, Africa, America centro-meridionale ed in Europa, mentre non è mai stata riscontrata in America settentrionale ed in Australia.

Tra i sintomi che produce figurano febbre elevata, disidratazione, vomito, diarrea, cianosi, paresi del treno posteriore.
La mortalità può raggiungere il 100% negli allevamenti. Il virus resiste alle basse temperature e in condizioni di essiccamento può sopravvivere fino a venti giorni in feci, sangue e altre secrezioni. Nei salumi può essere rilevato anche a distanza di mesi dalla loro produzione.

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