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Pandemia, il virologo Silvestri da una buona notizia: ‘calo della letalità impressionante’

In un momento di preoccupazione per il costante aumento dei contagi registrato negli ultimi giorni, evidenziamo con piacere una buona notizia evidenziata dal prof. Guido Silvestri: la letalità del Sars-Cov2 appare in forte diminuzione rispetto alle ondata precedenti. Ma questo non deve indurci ad abbassare la guardia.

Oggi, per il secondo giorno consecutivo la media mobile a 7-giorni (7-DMA) dei nuovi casi di COVID è in calo nel Regno Unito. Si tratta di un segnale certamente incoraggiante, anche se ovviamente prematuro, per cui staremo a vedere con grande attenzione cosa succede nei prossimi giorni.” Inizia con queste parole un lungo post pubblicato su Facebook dal prof. Guido Silvestri, patologo, immunologo, virologo, divulgatore scientifico e professore ordinario e capo dipartimento di Patologia all’Università Emory di Atlanta, nonché direttore della Divisione di Microbiologia e Immunologia allo Yerkes National Primate Research Center, e membro dell’Emory Vaccine Center.

La riflessione del professore, secondo il quale ci troviamo in un “momento decisivo“, continua con un’analisi dei dati relativi alla mortalità che si sta registrando in questo periodo nel Regno Unito, dove i casi di contagio rilevati quotidianamente si contano ormai da giorni nell’ordine delle decine di migliaia. Dati che Silvestri definisce “incoraggianti”. Dividendo il numero dei decessi per il numero dei casi di contagio, si evince infatti che il tasso di letalità attuale risulta circa 20 volte più basso rispetto a quello relativo al periodo tra ottobre 2020 e marzo 2021.

“Durante la grande ondata invernale, cioè nel periodo dal 1 ottobre 2020 al 31 marzo 2021, ci sono stati 3.859.241 casi e 84.509 morti, per una letalità calcolata di 2.19%. Finora invece per l’ondata estiva abbiamo 1.157.089 casi e 1.262 morti, per una letalità calcolata di 0.109%, quindi circa 20 volte più bassa”, scrive il professore, che sottolinea che in entrambi i casi la mortalità “reale” sia più bassa di quella rilevata, in quanto non tutti i casi di infezione vengono diagnosticati. Silvestri avverte che il tasso di letalità dell’ondata di contagi estiva attualmente in corso è destinata ad aumentare nei giorni a venire, in quanto il picco dei decessi si registra a distanza di 2-3 settimane dal picco dei casi di contagio. “Quindi vedremo questo aumento di letalità nei prossimi 15-20 giorni, ma finora la differenza di letalità tra ondata invernale ed ondata estiva in UK è semplicemente impressionante, ed è difficile pensare che questa differenza si riduca più di tanto“. Una differenza di mortalità sostanziale di cui il professore attribuisce il merito alla campagna vaccinale, “al netto del “benefico” effetto stagione e del “malefico” effetto Delta”, puntualizza.

Silvestri spiega di avere definito “decisivo” il momento attuale in quanto anche negli Stati Uniti si assiste, seppure in ritardo temporale, ad una situazione simile a quella britannica, dove al netto aumento dei contagi corrisponde una bassa letalità. Un trend che si sta riscontrando anche in altri paesi europei, tra i quali l’Italia. “Se il trend si confermasse e la letalità calcolata si attestasse sullo 0.2-0.3% (a cui corrisponderebbe una letalità reale intorno a 0.1%, quindi simile all’influenza), il tutto in assenza di lockdowns ed altre misure restrittive “dure”, vorrebbe dire che i vaccini e la scienza avranno vinto la battaglia decisiva contro i “due scogli” (il virus e le chiusure) che ci tormentano da un anno e mezzo.” conclude il virologo.

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