Il video delle auto danneggiate dalla forte grandinata mentre si trovavano in transito sull’autostrada A1, tra Parma e Piacenza, è stato rilanciato da moltissime testate giornalistiche e dai telegiornali. Sono passati più in sordina invece, nonostante forse siano stati persino più ingenti, i danni che la grandine ha provocato alle colture, mandando in fumo mesi di lavoro dei nostri agricoltori. Ad avere subito danni il 26 luglio sono state in particolare le coltivazioni di soia, vite, ortaggi, cipolle, pomodori, angurie e mais della Valdarda, in provincia di Piacenza. La grandine che si è abbattuta sulla zona ha compromesso buona parte dei raccolti, mentre una tromba d’aria ha provocato anche danni ad alcune serre.
I fenomeni meteorologici estremi sono un problema sempre più concreto per i nostri agricoltori, che nell’estate 2021 hanno visto addirittura triplicare le grandinate rispetto all’anno precedente. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti, che in riferimento all’ultima ondata di maltempo che sta colpendo il nord Italia, rileva danni per milioni di euro su coltivazioni e strutture agricole.
Le tempeste di ghiaccio sono il fenomeno atmosferico più temuto dagli agricoltori in questo periodo, poiché colpiscono coltivazioni vicine alla raccolta e producono danni irreparabili, che rovinano un intero anno di lavoro. “In pochi minuti – spiega la Coldiretti – c’è chi si è visto distruggere dai chicchi di ghiaccio fino al 100% del lavoro di un anno con drammatiche conseguenze sui bilanci delle aziende agricole. Si tratta di fenomeni che non risparmiano nulla, dalla frutta agli ortaggi, i vigneti ed i campi di mais.”
Con buona parte dell’estate ancora in divenire, Coldiretti evidenzia che fino a questo momento si è verificato il maggior numero di tempeste di ghiaccio dell’ultimo decennio, ben 386 eventi, una differenza enorme rispetto ai 31 eventi registrati nell’anno 2012 ed i 27 del 2015. Numeri che negli ultimi anni sono aumentati considerevolmente. Nel 2018 le grandinate registrate furono 92, che nel 2019 raddoppiarono a 198. Nel 2020 furono registrati 120 eventi, in discesa rispetto all’anno precedente, ma comunque un livello preoccupante. Quest’anno infine, si è battuto ogni record.
La principale associazione agricola italiana sottolinea inoltre che è cambiata anche la dimensione dei chicchi di grandine, aumentata considerevolmente negli ultimi anni e dunque maggiormente devastante. In alcuni casi non si possono definire “chicchi”, ma “blocchi” di ghiaccio, con dimensioni talvolta superiori a una pallina da tennis. La grandine sta mettendo a rischio la produzione di frutta estiva, che in alcuni casi quest’anno è stata dimezzata dal maltempo. I raccolti di pesche e nettarine sono diminuiti del 40%, mentre nel caso delle albicocche si arriva al 50%, rispetto ad una annata “normale”.
Quello che sta accadendo, secondo Coldiretti, è imputabile ai cambiamenti climatici, che stanno conducendo verso la tropicalizzazione del clima. Cambiamenti che portano all’aumento di fenomeni meteo estremi i quali, nell’ultimo decennio, sono costati oltre 14 miliardi di euro tra diminuzione della produzione agricola e danni alle infrastrutture.