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La sostenibilità del Mediterraneo è a rischio: una rete per la tutela dei fondali e della fauna marina

Il Mediterraneo sarebbe popolato da specie che non sono mai state osservate prima e alcune di queste potrebbero rivelarsi addirittura nuove. Tuttavia il Mare Nostrum sta anche affrontare una seria crisi ambientale: in alcuni tratti sono evidenti i segni lasciati nel corso degli anni dalle attività di pesca illegale che hanno aperto profonde ferite sul fondale, distruggendo e spazzando via moltissimi coralli che avevano impiegato migliaia di anni per crescere.

A rivelarlo sono le recenti indagini compiute dai ricercatori e dai tecnici della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli per lo studio di impatto ambientale relativo alla costruzione di un impianto di generatori eolici al largo della Sicilia da parte di Renexia. Le attività hanno visto impegnati i ricercatori e i tecnici della Stazione Anton Dohrn insieme ai colleghi delle Università di Messina, Palermo, Genova e del CNR di Capo Granitola, con il coordinamento scientifico del prof. Greco,  in una campagna di ricerca che è iniziata nel mese di settembre e si è conclusa il 19 novembre scorso.

I risultati di tale studio sono stati presentati il 9 febbraio all’evento phygital “Mediterraneo, il mare delle meraviglie. Rinnovabili e pesca sostenibili: la ricerca scientifica per la tutela del Mare Nostrum”, che si è svolto in diretta streaming dal DaDoM – Museo Darwin Dohrn di Napoli, promosso dalla Stazione Zoologica “Anton Dohrn” e dalla Fondazione UniVerde con la Main Partnership di Renexia. In occasione dell’incontro è stato lanciato l’appello per una Consensus Conference sulla difesa dei fondali e della fauna marina del Mediterraneo: l’obiettivo è quello di porre al centro dell’attenzione una delle più grandi sfide della nostra epoca e, a tale scopo, promuovere una virtuosa collaborazione tra enti di ricerca, comunità e responsabili politici.

Ad aprire i lavori è stato Roberto Danovaro, Presidente Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli, che ha ricordato quanto “la ricerca scientifica e in particolare la ricerca sul mare sono lo strumento principale per rendere sostenibile lo sviluppo della nuova economia del mare. A partire dalle energie rinnovabili, dalla pesca, dalla protezione della biodiversità al turismo blu. Si tratta di una occasione straordinaria per valorizzare in modo eco-sostenibile le opportunità offerte dal Pnrr”.

A seguire, Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente Fondazione UniVerde, ha ribadito la necessità di un intervento non più rinviabile: “​La sostenibilità nel Mediterraneo, il più importante mare per storia e cultura, è a serio rischio e non solo per il catrame pelagico dei trasporti petroliferi e per le plastiche. L’impatto della pesca a strascico sugli ecosistemi e sui nostri fondali è così drammatico da portare a una crisi ambientale difficile da ripristinare. La conferma ci arriva dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn e il video realizzato dai suoi ricercatori ci restituisce un’immagine da vero e proprio far west. Spero che l’appello per una Consensus Conference venga ascoltato e che questo sia l’inizio di un percorso virtuoso che possa aiutare a ripensare un possibile nuovo modello di tutela del Mare Nostrum. Inoltre occorre ora conciliare l’esigenza di costruire impianti a mare lontano dalle coste per la produzione di energie rinnovabili, cogliendo l’opportunità di creare in quelle aree zone protette che favoriscano il ripopolamento e il recupero degli habitat”.

Gli fa eco Matteo Lorito, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, che ringraziando la Fondazione UniVerde ha sottolineato l’importanza di un progetto di grande interesse ed attualità e che “parte dalla necessità di affrontare la transizione ecologica anche generando energia in maniera davvero rinnovabile ed eco compatibile, e si candida a diventare una best practice nelle strategia di sviluppo della risorsa e del sistema mare. Accademie, come le università di Napoli, Messina e Palermo, centri di ricerca specializzati come la Stazione Anthon Dohrn, che ospita l’evento, Marina Militare, discutono e sostengono l’iniziativa di Renexia per un nuovo campo eolico offshore, ognuno con il proprio contributo soprattutto scientifico e di vera conoscenza, con l’obiettivo fondamentale della consapevolezza sulla tutela e la valorizzazione. Come sta il nostro mare, cosa possiamo fare per tutelare la biodiversità, come possiamo sfruttare le sue risorse in maniera concreta e eticamente sostenibile? – ha aggiunto – Il modo c’è, i progetti ci sono e la consapevolezza è crescente e si diffonde”.

Da remoto, Salvatore Cuzzocrea, Rettore dell’Università degli Studi di Messina, ha ringraziato il lavoro svolto dalla Stazione Zoologica “Anton Dohrn”, l’impegno di Alfonso Pecoraro Scanio e l’attività di sensibilizzazione posta in essere dalla Fondazione UniVerde. Da parte sua, ha ribadito la disponibilità a collaborare alla rete per la tutela del Mediterraneo con l’obiettivo di studiare modelli di governance efficaci con il coinvolgimento di attori politici, società civile e mondo universitario.

Da parte sua, Riccardo Toto, Direttore Generale di Renexia, ha ribadito quanto per la società sia centrale fare “della sostenibilità, del rispetto dell’ambiente, dell’ascolto e del dialogo con il territorio, le amministrazioni, le associazioni, un asse importante del proprio approccio. I risultati presentati oggi rappresentano per noi un passaggio fondamentale per Med Wind. Grazie alle attività di rilievo e ricerca affidate a soggetti autorevoli, indipendenti ed internazionalmente riconosciuti, abbiamo tutte le informazioni di natura ambientale, storico-archeologica necessarie alla definizione del progetto ottimale, tali risultati saranno a disposizione di tutta la comunità scientifica. Il Parco, una volta a regime, consentirà un risparmio in bolletta per famiglie e imprese siciliane di oltre 2,5 miliardi di euro, nell’arco del periodo di vita del parco. Ci tengo infine a sottolineare che grazie a quest’opera contiamo di creare circa 17.500 posti di lavoro, di cui 6000 in Sicilia, nei sei anni previsti per la realizzazione. Per la durata della gestione occuperemo invece 1500 risorse, di cui circa 700 sull’isola.

A seguire, si è svolta la presentazione del video realizzato dalla Stazione Zoologica “Anton Dohrn” a cura di Silvio Greco, Dirigente di Ricerca, Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli e Responsabile scientifico del progetto MEDWIND, che rilanciato i risultati dello studio: “La campagna oceanografica condotta nello Stretto di Sicilia, durata oltre 80 giorni, ci ha permesso di evidenziare una straordinaria biodiversità con organismi rari e alcuni, molto probabilmente, mai catalogati. D’altra parte, rivela pure un’enorme quantità di aree fortemente maltrattate dalle attività antropiche, in particolare la pesca a strascico. Abbiamo seguito lungamente i solchi dei divergenti e incontrato un vero e proprio deserto. È chiaro che bisogna preservare il bello della grande biodiversità e, allo stesso tempo, mitigare gli impatti di alcune attività non più sostenibili”.

Il tratto di mare esplorato a bordo della Nave Mainport Geo ha mostrato agli scienziati ambienti unici per l’abbondanza e la ricchezza di coralli, spugne e pesci, difficilmente osservabile in altri tratti del Mediterraneo: le particolari condizioni oceanografiche dell’area permettono la crescita rigogliosa di magnifiche foreste sottomarine. In particolare, le indagini batimetriche eseguite con un sofisticato ecoscandaglio multifascio, hanno permesso di elaborare una dettagliata mappa tridimensionale del fondo e di pianificare ed eseguire le esplorazioni con un veicolo robotico subacqueo dotato di telecamere ad altissima definizione.

Intervenuta in collegamento video, Maria Carmela Giarratano (Capo DiPeNT, Ministero della Transizione Ecologica), ha raccolto l’appello per una Consensus Conference confermando la disponibilità ad avviare un confronto efficace in tal senso tra i soggetti coinvolti e il Ministero: “Abbiamo progetti importanti nel Pnrr per il monitoraggio della biodiversità, le aspettative sono concentrate in relazione al raggiungimento delle apposite milestone e dei target collegati ai singoli progetti. In questo percorso di transizione ecologica anche le Aree marine protette hanno un ruolo centrale”.

Obiettivi strategici per la difesa mare sono stati messi in risalto anche da Francesco Saverio Abate, Capo DiQPAI, Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. In un messaggio inviati ai promotori dell’evento ha infatti ricordato la necessità di garantire la sostenibilità del Mediterraneo: “La nuova Politica Comune della Pesca si pone come obiettivo la sostenibilità a lungo termine della pesca e dell’acquacoltura sul piano ambientale, economico e sociale. Inoltre, l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile, per favorire il conseguimento di una migliore gestione dei mari, promuove la conservazione delle risorse biologiche marine, il raggiungimento del buono stato ecologico, la lotta alla pesca illegale, la riduzione della sovraccapacità di pesca e la pesca eccessiva”.

All’evento phygital, moderato dal giornalista Francesco Piccinini, sono inoltre intervenuti: Nunziacarla Spanò (Professore ordinario e Delegata alle iniziative scientifiche a tutela dell’ambiente e del patrimonio marino, Università degli Studi di Messina), Gianluca Sarà (Professore ordinario, Università degli Studi di Palermo) e il C.F. Tiziano Angelini (Capo 3° Sezione GEOMETOC – Mine WARFARE, Ufficio Direzione Forse e Sicurezza Marittina, Marina Militare).

L’evento è stato trasmesso in diretta streaming su Radio Radicale, sulle Pagine Facebook della Stazione Zoologica “Anton Dohrn”, della Fondazione UniVerde e di Askanews.

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