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Incendi estate 2021, una tragedia annunciata. I numerosi appelli inascoltati di Pecoraro Scanio

Non accenna a rientrare l’emergenza incendi che ormai da giorni attanaglia il sud Italia, ed in modo particolare la Calabria e la Sicilia, dove sono ancora in corso decine di roghi. La situazione dell’Aspromonte ha assunto i connotati dell’emergenza nazionale, e nonostante l’impegno profuso dai Vigili del Fuoco e dalle squadre antincendio, domare le fiamme appare un’impresa ardua. Nella sola giornata di ieri il Centro Operativo Aereo Unificato del Dipartimento della Protezione Civile ha ricevuto 32 richieste di intervento aereo, delle quali 10 dalla Calabria, 9 dalla Sicilia, 4 ciascuna da Sardegna e Basilicata, 2 da Lazio e Campania e una dalla Puglia. Una situazione che sta diventando sempre più ingestibile con le risorse attualmente a disposizione.

Ci troviamo ancora nel pieno dell’estate, e secondo i dati dell’European Forest Fire Information System (Effis) della Commissione Europea, riportati da TeleAmbiente, da gennaio 2021 a oggi sono andati in fumo ben 102.933 ettari di terreno, una superficie paragonabile a quella di 140mila campi da calcio. Un dato eclatante, quasi quattro volte superiore rispetto ai 28.479 ettari bruciati, in media, ogni anno dal 2008 al 2020. Numeri che si commentano da soli, e che evidenziano la drammaticità della situazione che ci troviamo ad affrontare.

Puntare il dito e muovere accuse a posteriori, in un contesto come quello attuale, appare sin troppo facile. Ma non possiamo esimerci dall’evidenziare come quello che è accaduto e che sta accadedo in queste settimane fosse tutt’altro che imprevedibile. Si tratta di una catastrofe annunciata, alla quale la politica e le istituzioni non hanno saputo dare una risposta adeguata.

L’ex ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, attuale Presidente della Fondazione Univerde e uno dei principali promotori del progetto Opera2030, nei mesi scorsi a più riprese ha rivolto appelli al governo affinché non ci trovassimo impreparati per affrontare un’estate che tutti gli indicatori facevano prevedere che sarebbe stata particolarmente impegnativa. Era l’11 aprile quando Pecoraro Scanio, tramite l’agenzia di stampa Italpress, chiedeva alle istituzioni di agire tempestivamente per prepararci al rischio di un’estate di roghi. Siccità e ondate di caldo erano previste sin da allora, e l’ex ministro chiedeva di rinforzare Vigili del Fuoco e servizi antincendio, maggiore sostegno ai volontari, ma anche maggiore trasparenza nella gestione dei servizi antincendio ed il pugno duro nei confronti dei piromani e degli incendiari.

Esigenza di intervenire che il presidente della Fondazione Univerde ha ribadito in più occasioni, come eventi pubblici e partecipazioni a trasmissioni televisive, lanciando la campagna di sensibilizzazione #stopincendi2021. Di seguito il video di un intervento ad Agorà Rai nel mese di maggio:

Ripetuti appelli – che ci rammarichiamo siano rimasti ascoltati – che Pecoraro Scanio aveva rinnovato anche a luglio, nei giorni in cui la tempesta tropicale Elsa si era abbattuta su New York, e in Canada erano state raggiunte temperature record prossime ai 50 gradi. In quell’occasione l’ex ministro aveva evidenziato l’esigenza di doverci organizzare per fare fronte agli eventi scatenati dai cambiamenti climatici, tra cui l’aumentato rischio di roghi.

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