Nei Paesi Bassi nel secondo trimestre dell’anno ogni 100 persone disoccupate vi erano 106 proposte di lavoro: non accadeva dagli anni ’70
Mentre in molti paesi d’Europa e del mondo la situazione venutasi a creare a seguito della pandemia ha lasciato moltissime persone senza un posto di lavoro, ingrassando in modo consistente le fila dei disoccupati, il mercato del lavoro dei Paesi Bassi sembra non avere di questi problemi, o quantomeno è riuscito a riprendersi in modo a dir poco brillante. Nel secondo trimestre dell’anno in corso infatti secondo i dati ufficiali del Centraal Bureau voor de Statistiek (CBS) – l’istituto nazionale di statistica olandese – ogni 106 posti di lavoro vacanti vi erano 100 disoccupati. In parole povere l’offerta di lavoro supera la domanda, una situazione che secondo fonti dell’Istituto di statistica non veniva a crearsi da mezzo secolo.
Dando un’occhiata ai numeri, nel paese dei tulipani i posti di lavoro vacanti nel secondo trimestre del 2021 erano oltre 300mila, un numero superiore a quello dei disoccupati in cerca di occupazione. Questo è dovuto alla ripresa economica, sostenuta dalle riaperture e dall’aumento delle esportazioni, che nel giugno di quest’anno sono cresciute del 9,3% rispetto allo stesso periodo del 2019, prima della pandemia. Ma anche al fatto che durante le prime fasi della crisi del coronavirus, quando il paese era in lockdown, molti migranti, in particolare quelli provenienti dall’est europeo, hanno fatto rientro nei loro paesi di origine.
I ristori elargiti dal governo olandese nel periodo delle chiusure hanno permesso a molte aziende di sopravvivere alle chiusure temporanee, e di ricominciare ad assumere nel momento in cui le restrizioni sono venute meno e l’economia è ripartita. E’ il caso del settore alberghiero e della ristorazione, dove il numero dei posti vacanti nel secondo trimestre è raddoppiato rispetto al primo trimestre dell’anno.
Durante il periodo delle chiusure di alberghi e ristoranti molti lavoratori del settore hanno cambiato lavoro, mentre altri come già detto, trovandosi senza occupazione sono tornati nei paesi di origine. Alberghi e ristoranti si sono trovati dunque a dovere fare i conti con una inconsueta scarsità di lavoratori disponibili, e questo ha spinto al rialzo gli stipendi, per attirare i lavoratori dipendenti. Ma la difficoltà nel trovare personale non ha riguardato solo questi settori. L’operatore ferroviario ProRail nei mesi scorsi è arrivato ad avvisare i cittadini che i servizi avrebbero potuto subire dei tagli a causa della mancanza di addetti. Discorso simile per la compagnia aerea olandese Transavia, che per affrontare la mancanza di dipendenti ha impiegato il personale di terra come addetti ai bagagli.