“Il glifosato non fa male”: quattro paesi chiedono all’Ue di non vietarne l’uso
Francia, Svezia, Olanda e Ungheria chiedono che il pesticida, classificato dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) come “potenzialmente cancerogeno”, possa essere impiegato anche dopo il 2022.
Il glifosato “non è cancerogeno, non è mutageno, né tossico” e dunque non ci sarebbe nessun rischio nel continuare ad utilizzarlo in agricoltura. E’ quanto sostiene, in sintesi, un documento che quattro Stati membri hanno sottoposto all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e all’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) che dovranno decidere in merito all’eventuale rinnovo dell’autorizzazione per l’uso del glifosato in agricoltura nell’Unione Europea, in scadenza nel 2022. Le due agenzie renderanno pubblici tali documenti tramite i loro siti internet, e nel mese di settembre daranno vita ad una consultazione online. Una volta raccolti i pareri, le due autorità stileranno una relazione finale, che a metà 2022 sarà sottoposta alla Commissione europea, chiamata a presentare una proposta di legge ai paesi membri sulla base dei pareri scientifici.
Il rinnovo dell’autorizzazione all’impiego del glifosato negli ultimi anni ha sempre dato luogo ad accese polemiche, anche prima che l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), una emanazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2015 lo dichiarasse “probabilmente cancerogeno per l’uomo”, classificandolo nel Gruppo 2a insieme a sostanze come i gas di scarico di veicoli diesel e l’insetticida Ddt. In seguito però l’Oms, insieme alla Fao, hanno chiarito che risulta “improbabile” che l’esposizione al glifosato attraverso l’alimentazione comporti un rischio di cancro. In pratica la classificazione riguarderebbe principalmente l’esposizione diretta alla sostanza.
Insorgono gli ambientalisti
L’iniziativa dei quattro paesi ha suscitato lo sgomento di numerose associazioni ambientaliste di tutta Europa. Immediata la reazione dell’Health and Environment Alliance (HEAL), “Alleanza per la salute e l’ambiente” che mediante un comunicato stampa ha ribadito la propria posizione in merito al pesticida. Secondo HEAL il glifosato avrebbe effetti deleteri sulla salute umana, e l’esposizione al pesticida sarebbe collegato a diverse tipologie di tumori, problemi ormonali e dello sviluppo. Una posizione che accumuna numerose organizzazioni ambientaliste che non mancheranno di dare battaglia.
Gli ambientalisti in questa battaglia potranno inoltre confidare nel sostegno del Parlamento europeo, che mediante la risoluzione “Strategia dell’Ue sulla biodiversità per il 2030 – Riportare la natura nella nostra vita” ha chiesto la proibizione del glifosato a partire dal 2023.