Fondazione UniVerde e Marevivo unite nella battaglia contro gli impatti della dissalazione a terra. Se ne parlerà martedì 27 giugno a Roma
È necessario investire in nuove tecnologie per contrastare gli impatti sugli ecosistemi delle isole minori della dissalazione a terra. Uno studio del 2018 commissionato dall’Onu mette in luce che per ogni litro di acqua desalinizzata c’è un residuo di 1,5 litri di salamoia. A livello globale, a fronte dei 95 milioni di metri cubi di acqua dolce, gli impianti di desalinazione producono 142 milioni di metri cubi di salamoia ipersalina al giorno. In un anno, la salamoia prodotta sarebbe sufficiente a coprire metà della nostra Penisola.
Fondazione UniVerde e Marevivo si uniscono nella battaglia contro gli impatti della dissalazione a terra, in particolare concentrando l’attenzione sui dissalatori mobili. Una risposta innovativa, efficace e sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico, capace di garantire la domanda idrica delle isole minori, anche nei periodi di alta stagione o in caso di emergenza.
Se ne parlerà al convegno “Agenda 2030 e il diritto all’acqua delle Isole minori. Le alternative sostenibili per un rifornimento idrico di qualità e amico del mare” realizzato da Fondazione UniVerde e Marevivo in collaborazione con la Città Metropolitana di Roma Capitale e con il patrocinio di ANCIM – Associazione Nazionale Comuni Isole Minori, che si svolgerà martedì 27 giugno, ore 10:30, presso Sala Di Liegro di Palazzo Valentini in Roma (Via IV Novembre 119/A) e trasmesso in diretta streaming su Radio Radicale.
L’evento, promosso con la media partnership di Radio Radicale, Askannews, Italpress, TeleAmbiente, Opera2030, SOS Terra, rappresenta dunque un’importante occasione di confronto con il nuovo Governo e Parlamento per valutare scenari alternativi all’utilizzo dei dissalatori a terra sulle isole minori.
