Ambiente

Eolico chiama Europa: i dati WindEurope e il caso Beleolico

Secondo i dati recentemente pubblicati da WindEurope, l’Associazione europea per l’energia eolica, i Paesi europei hanno installato 15 GW di nuovi parchi eolici nel 2022, oltre un terzo in più (+33%) rispetto all’anno precedente.

Spagna, Finlandia e Svezia continuano ad essere sul podio per quota di energia eolica nel mix elettrico dei rispettivi Paesi. In termini di nuova capacità installata sono invece Germania, Svezia e Finlandia a guidare la classifica, seguite da Spagna e Francia. Una classifica destinata a cambiare con una certa rapidità, stante l’annuncio del Regno Unito di contratti di locazione per sei nuovi progetti eolici off-shore che mirano a consolidare il Paese come uno dei principali generatori di energia rinnovabile. I sei nuovi siti – tre al largo della costa del Galles del Nord, della Cumbria e del Lancashire e tre nel Mare del Nord al largo dello Yorkshire e del Lincolnshire – saranno in grado di alimentare più di sette milioni di case entro il 2030. Genereranno 8 GW di elettricità rinnovabile.

Stando ai dati di WindEurope, gli impianti eolici odierni generano più elettricità per MW rispetto al passato. In particolare, i parchi off-shore offrono fattori di capacità del 50% e le moderne turbine in media 4,4 TWh all’anno. Se da un lato l’incremento di potenza installata rappresenta un elemento positivo, per l’Associazione europea per l’energia eolica i 15 GW installati non sono sufficienti a raggiungere gli obiettivi di sicurezza climatica ed energetica fissati al 2030 e men che meno quelli al 2050. La burocrazia e le pressioni sui costi stringono le aziende europee in una morsa che le spinge ad investire negli Stati Uniti, in Australia e altrove rendendo l’Europa poco attraente per i grandi players del settore delle energie rinnovabili con un evidente calo degli investimenti nel vecchio continente. Il deficit sarebbe in gran parte dovuto al nodo delle autorizzazioni: 80 GW di progetti di energia eolica sono attualmente bloccati nelle procedure di autorizzazione in tutta Europa. Da questo punto di vista, un primo passo è stato compiuto: il Consiglio EU ha infatti raggiunto un accordo su modifiche mirate della direttiva sulle energie rinnovabili, proposte nell’ambito del piano REPowerEU. Gli Stati membri stabiliranno zone di riferimento dedicate con procedure autorizzative abbreviate e semplificate nelle zone con minori rischi ambientali.

I numeri del settore eolico in Italia. L’aggiornamento dei dati da parte dell’Associazione nazionale energia del vento – ANEV mostra la situazione attuale dell’eolico nel nostro Paese partendo dalla potenza installata, pari a 11.764 MW:

  • 456 MW di nuova potenza installata nel 2022;
  • 12 milioni ton di emissioni evitate;
  • 18 milioni di risparmio in termini di riduzione di dipendenza energetica.

Il Mezzogiorno ha un ruolo di primo piano nel trainare la rivoluzione dell’eolico. Tra le regioni, la Puglia è in testa per quota di nuova potenza installata (2.953 MW), seguita da Sicilia (2.114 MW), Campania (1.841 MW), Basilicata (1.475 MW) e Calabria (1.178 MW). La Sardegna si distingue con 1.113 MW. Salendo, dal Centro al Nord, la potenza installata diminuisce notevolmente: Molise (406 MW), Abruzzo (271 MW), Lazio (75 MW), Toscana (143 MW), Emilia-Romagna (45 MW), chiude il Piemonte con 24 MW.

Proprio nella regione pugliese, fiore all’occhiello del Paese, protagoniste dell’eolico off-shore sono le pale di Beleolico, il primo parco eolico marino d’Italia e nel Mediterraneo, che producono energia pulita nel Golfo di Taranto dall’estate del 2022. Le 10 turbine posizionate al largo del molo polisettoriale sono in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di ben 60.000 persone. Il percorso autorizzativo di Beleolico è stato completato con successo, permettendo al Gruppo Renexia di costruire l’impianto eolico marino in soli 12 mesi. Il parco avrà una durata di 25 anni, al termine dei quali sarà interamente smontato e riciclato.

Non solo energia pulita: l’eolico off-shore contribuisce a valorizzare anche la fauna marina. È in questo ambito che è nata la collaborazione tra Renexia e Jonian Dolphin Conservation, associazione scientifica fondata nel 2009 che rappresenta un polo di eccellenza a livello italiano ed internazionale per quanto riguarda la ricerca e la tutela dei cetacei, la realizzazione di progetti e la valorizzazione del territorio attraverso iniziative di citizen science.

Una collaborazione di prestigio che punta a monitorare il patrimonio naturalistico dei cetacei presenti nel Golfo di Taranto e a promuovere attività educative per la salvaguardia della biodiversità marina. Saranno infatti proprio gli esperti della JDC, guidati dal presidente Carmelo Fanizza, ad effettuare lo studio post operam per monitorare la convivenza tra i cetacei e l’impianto eolico marino.

Beleolico rappresenta dunque un’infrastruttura con caratteristiche uniche di innovazione e sostenibilità dal punto di vista sociale e ambientale: è stato pensato per contribuire al rilancio di Taranto, in un contesto segnato dalla presenza dell’industria pesante, senza prescindere dalla coesistenza sostenibile tra l’impianto eolico, il rispetto degli equilibri marini e ladifesa del patrimonio di biodiversità nell’area del Golfo. Il tema di come accompagnare le installazioni rinnovabili sui territori, attraverso interventi capaci di integrarsi nel paesaggio e con la fauna, rappresenta una sfida imprescindibile per lo scenario energetico dei prossimi anni in Italia.

Immagine di creativeart su Freepik

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