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#EmergenzaClimaticaItalia: l’Italia dichiari l’emergenza climatica!

Lanciata su Change.org la petizione #EmergenzaClimaticaItalia: l’Italia dichiari l’emergenza climatica!

Il cambiamento climatico sta diventando sempre più la principale emergenza planetaria. I rapporti dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite certificano, da un punto di vista scientifico, la velocità crescente del riscaldamento globale e degli impatti su tutti i settori importanti per gli equilibri naturali e per la vita, tanto degli esseri umani che di tantissime altre specie animali e vegetali.

I punti programmatici presentati dal nuovo Governo rilanciano positivamente l’esigenza del Green New Deal: un modello di Italia 100% rinnovabile e alcuni obiettivi importanti come l’investimento sulle energie rinnovabili, la difesa della biodiversità, la lotta al dissesto idrogeologico, il no alle trivellazioni petrolifere e agli inceneritori. Tuttavia non prevedono la dichiarazione di emergenza climatica da parte del Parlamento e del Governo italiano.

Ecco perché abbiamo deciso — insieme all’inviato di Striscia la Notizia, Jimmy Ghione e con Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo, il magistrato ambientalista Gianfranco Amendola, il sociologo Domenico De Masi, il Prorettore della Sapienza Università di Roma, Livio De Santoli, e tanti altri — di avviare subito, su Change.org, la petizione #EmergenzaClimaticaItalia per chiedere che, già a partire dal dibattito programmatico che si terrà dinanzi alle Camere, il Presidente del Consiglio dei Ministri, i Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, e i Capigruppo di maggioranza e opposizione, si impegnino a far approvare dal Parlamento la dichiarazione di emergenza climatica per l’Italia. Così come ha fatto il Parlamento britannico che, pur nelle difficoltà che sta vivendo, è riuscito nei mesi scorsi ad approvare all’unanimità questo importante provvedimento.

Proprio nei mesi scorsi, su Change.org, abbiamo già raccolto oltre 140.000 firme sulle due petizioni #Salvailclima e #EmergenzaClimaticaRoma: la prima, per ottenere che il Governo italiano si candidasse ad ospitare la Conferenza ONU sul Clima – Cop26 nel 2020; la seconda, per far dichiarare dall’Assemblea capitolina l’emergenza climatica per la Capitale d’Italia.

L’azione del nuovo Governo dovrà ispirarsi agli appelli lanciati da Greta Thunberg e dovrà ascoltare il grido di allarme della grande mobilitazione mondiale di giovani contro il cambiamento climatico. Un’intera generazione rischia di assistere all’inizio dell’estinzione dell’homo sapiens, così come temuto dall’ultimo Rapporto dell’IPCC, il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, principale organismo scientifico a livello internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici, aperto a tutti i paesi membri delle Nazioni Unite (ONU).

Anche in Italia, il movimento Fridays for Future, chiede da mesi che il Parlamento italiano voti una seria dichiarazione di emergenza climatica, attraverso un’altra petizione molto popolare su Change.org. Il movimento mondiale #allinforclimateaction, sempre su Change.org, ha raccolto oltre 700 mila sostenitori per presentare, il 23 settembre prossimo, al Climate Summit delle Nazioni Unite a New York, un appello affinché si dichiari lo stato di emergenza climatica nel mondo.

Affrontare questa urgenza è certamente un cambio di paradigma economico ma non è solo questo. È innanzitutto la presa d’atto di un’emergenza planetaria da cui discendono le decisioni economiche, sociali e istituzionali conseguenti. Ecco perché, su questa richiesta, sono mobilitati giovani e cittadini, associazioni e istituzioni in tutto il pianeta.

Il clima è cambiato e continuerà a farlo. Occorre un serio e rapido cambio di rotta.

Oggi la priorità assoluta è di agire per bloccare subito la corsa verso la catastrofe climatica. È la premessa per dare forza al Green New Deal. Servono leggi e misure straordinarie per evitare disastri e lutti.

Si può firmare la petizione su: https://www.change.org/emergenzaclimaticaitalia

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