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Ecco perché le tariffe di luce e gas sono aumentate così tanto

Stangata in arrivo per le bollette delle famiglie italiane: il governo è intervenuto per mitigare i rincari delle tariffe, ma gli aumenti si faranno sentire comunque.

L’arrivo del mese di luglio porta con sé consistenti aumenti delle tariffe di luce e gas, che per gli utenti del mercato tutelato lieviteranno rispettivamente nell’ordine del 9,9% e del 15,3%. Un aumento deciso dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) che sarebbe dovuto all’incremento dei prezzi delle materie prime per il trimestre luglio-settembre 2021. Rincari che arrivano in un momento in cui l’economia di molte famiglie è provata a causa della pandemia, che ha provocato la chiusura di centinaia di migliaia di aziende con conseguente perdita di moltissimi posti di lavoro.

Il governo è intervenuto per mitigare gli effetti dei rincari, ma l’intervento dell’esecutivo, che per questo scopo ha stanziato un miliardo e duecento milioni di euro, non è sufficiente per evitare la stangata. Ad affermarlo è Stefano Besseghini, presidente di ARERA, che mediante un comunicato stampa ha espresso apprezzamento per l’intervento del governo, precisando che “senza il decreto l’aumento delle bollette sarebbe stato molto più pesante“, si parla di un 20% per la bolletta elettrica.

L’allarme delle associazioni di consumatori

Secondo le stime dell’Unione Nazionale Consumatori, gli aumenti delle tariffe in termini pratici comporteranno un incremento su base annua per ogni nucleo familiare di 56 euro per le bollette dell’energia e di ben 158 per quelle del gas, per un totale di 214 euro. Il responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, Marco Vignola, evidenzia che la cifra stanziata del governo non sia stata sufficiente per evitare rincari da record, e si dice preoccupato dal fatto che la stangata arrivi proprio nel periodo dell’anno in cui si registrano i maggiori consumi elettrici. Vignola sottolinea che i poveri paghino solitamente di più per avere energia, e invoca una riduzione degli oneri di sistema a partire dal prossimo trimestre, “considerato che non è giusto che siano i consumatori a pagare le pur giuste misure di contenimento delle emissioni dei gas serra“, conclude Vignola.

I motivi dell’aumento delle tariffe dal 1° luglio

L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente sostiene che i rincari siano dovuti al consistente aumento delle quotazioni delle materie prime registrati con la ripresa dell’economia dopo i ribassi dovuti alla pandemia, ma anche dall’aumento dei prezzi dei permessi di emissione di anidride carbonica. Nel caso del gas, a livello europeo i prezzi nel secondo trimestre dell’anno sarebbero aumentati addirittura di oltre il 30%, una stangata dovuta a diversi fattori. In primis ai prezzi crescenti dei permessi per le emissioni di CO2, che attualmente si attestano oltre i 50 €/tCO2, ma anche all’aumento della domanda e alla minore disponibilità del gas naturale liquefatto, dovuta al fatto che parte della produzione del bacino atlantico è stata indirizzata verso l’Asia.

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