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La crisi climatica preoccupa gli italiani ma non sono bene informati. Il sondaggio ENEA

Circa il 50% degli italiani non conosce l’Accordo di Parigi né le date della COP26. Sempre il 50% conosce l’esistenza del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima ma non gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030. È quanto emerge dal sondaggio lanciato dall’ENEA con l’iniziativa “Se non lo sai, SALLO! Tutto quello che avreste voluto sapere sul cambiamento climatico (e non avete mai osato chiedere)” i cui risultati sono stati diffusi a ridosso della Conferenza mondiale sul clima di Glasgow.

Dall’indagine emerge che molti italiani adottano già pratiche virtuose come la raccolta differenziata (94%), la riduzione dell’uso di imballaggi di plastica (53%) o di plastiche monouso (74%), il contenimento dei consumi di acqua ed energia (71%) e l’acquisto di cibo locale e di stagione (79%). Tuttavia rispettivamente il 21% e il 19% dei partecipanti si dichiara contrario a ridurre i viaggi in aereo e il consumo di carne. Quasi tutti sono convinti che lo scioglimento dei ghiacciai (97%) e l’aumento del livello medio del mare (86%) sono causati dal cambiamento climatico.

Errori e luoghi comuni

L’84% degli intervistati crede (erroneamente) che l’industria sia il settore più inquinante mentre questo primato negativo è del settore energetico, sottolinea ENEA a commento del dato. Inoltre, solo il 21% è consapevole che il settore agricolo è tra i più impattanti per emissioni di carbonio, subito dopo quello energetico. Con il 42% di risposte corrette emerge una certa consapevolezza che il trattamento rifiuti è tra gli ultimi settori per emissioni di gas climalteranti. Il sondaggio mette poi in luce la consapevolezza che il cambiamento climatico non favorirà il turismo costiero (91% di risposte corrette), ma aumenterà invece il numero dei migranti climatici (81%).

A livello di emissioni di gas a effetto serra, appare noto che la Cina è tra i maggiori Paesi emettitori in termini assoluti mentre gli Stati Uniti hanno le più alte emissioni pro-capite. Meno risaputo è invece che la stessa Cina ha emissioni pro-capite relativamente contenute in relazione al numero dei suoi abitanti, insieme a Europa e India, e che i Paesi con le maggiori emissioni per abitante sono, in ordine, USA, Russia e Giappone. 

Immagine di copertina: Spiaggia foto creata da wirestock – it.freepik.com

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