Il ministero della Transizione Ecologica rivede gli obiettivi di riduzione emissioni. Ma non c’è ancora la vera svolta ambientalista.
Il 13 luglio 2021 il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha presentato la Strategia per il Settore FER-E indicando obiettivi e traiettorie per la riduzione delle emissioni al 2030 ma guardando già ai nuovi obiettivi europei del 2050.
In particolare, nel documento vengono aggiornate le stime di riduzione previste che passano dal 37% del vecchio PNIEC al 51% del Green Deal.
Il raggiungimento di questo nuovo e sfidante obiettivo è determinato dal tasso di crescita di potenza erogata stimata a 43 GW per il fotovoltaico e 12GW per l’eolico entro il 2030. L’off-shore floating avrà un’impennata nel 2025 in quanto tecnologia matura.
Le modifiche previste dal PNRR prevedono alcuni provvedimenti, quali la proroga e la modifica del FER1, FER2 e Mission Innovation rendendo più fluide le procedure di accesso, aggiungendo nuove tecnologie, quali l’eolico off-shore e aumentando le risorse disponibili.
A sostenere la transizione saranno anche i meccanismi di sostegno economico pluriennale, in particolare fino al 2026, con la previsione di più bandi e procedure d’asta nel corso dei singoli anni per garantire la massima accessibilità a tutti gli operatori.
Inoltre, la rete dovrà essere in grado di accumulare in maniera predittiva con nuovi sistemi di accumulo, individuando le zone adatte al dislocamento dei sistemi di produzione e di stoccaggio e modificando le procedure autorizzative in modo coerente alle scelte sui target stabiliti, senza intaccare i principi di tutela del paesaggio e dell’ambiente, tema che recentemente ha suscitato l’interesse di più parti e su cui vi è una raccolta firme in corso (leggi qui).
Il piano, molto sfidante, appare però subito poco chiaro nell’individuazione dei territori dove verranno installati gli impianti fotovoltaici su cui si punta maggiormente. Al contrario, la programmazione dell’eolico off-shore sembra troppo prudente e con una visione molto lontana dai programmi europei che puntano molto su questa tecnologia, in virtù dell’efficienza di produzione energetica e dei bassi impatti ambientali e paesaggistici.
Con i numerosi progetti eolici in corsa si raggiungerebbero già gli obiettivi fissati dalla proposta del Ministro, come ad esempio il primo parco eolico off-shore del Mediterraneo a largo del porto di Taranto, che sarà pronto entro dicembre 2021, o il progetto di MeDWos, attualmente in fase di valutazione, a largo delle coste siciliane, che , da solo, sarà in grado di soddisfare la metà degli obiettivi fissati per questa tecnologia, entrambi gli impianti della società Renexia SPA.
È auspicabile puntare a percentuali più equilibrate tra lo sviluppo e l’incentivazione delle due fonti di energia (fotovoltaico e eolico).
Foto del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani (foto Ansa)