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Gli amici del mare #tartawatchers e la rete regionale Tartalazio: ecco le prime 32 tartarughe nate nel nido 1 di Terracina!

Sono ben 25 gli stabilimenti balneari della località laziale che hanno aderito al progetto “Lidi amici delle tartarughe”, donando anche un sistema di videosorveglianza h24 con webcam per il monitoraggio e il controllo dei nidi. Ne dà notizia il Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”.

Si sono schiuse le uova del nido 1 di Terracina con le 32 piccole Caretta caretta che hanno preso il mare, assistite dagli esperti, dai ricercatori e dai volontari di Tartalazio, la rete regionale per il recupero, il soccorso, l’affidamento e la gestione delle tartarughe marine ai sensi delle linee guida MATTM, oggi Ministero della Transizione Ecologica.

A darne notizia è Legambiente Terracina, con il dipartimento Legambiente Terracina Animal Help, che ha partecipato attivamente, con una squadra di guardiani #tartawatchers, alla formazione e alla vigilanza su tutta la lingua di costa, lunga ben 11 km, e al monitoraggio h24 dei nidi a Terracina, in pieno coordinamento con Rete regionale del Lazio coordinata dal Dirigente, Luca Marini, con il supporto locale del Funzionario del Parco Riviera Ulisse, Nicola Marrone, e la biologa Federica, Nori Persichetti, con il supporto formativo di Guido Gerosa, socio Legambiente e coordinatore scientifico Tartalazio, e della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Terracina al Comando del TV Emilia Denaro.

Terracina quest’anno ha avuto la straordinaria fortuna di ospitare ben due nidi di Caretta caretta (nido 1 – Onda Marina, nido 2 – Sirenella). Un evento che è veramente storico ed eccezionale soprattutto alla luce degli effetti dei cambiamenti climatici che stanno costringendo questi meravigliosi esemplari a spostarsi sempre più a nord, per la deposizione delle uova, rispetto agli areali tradizionali. Le Caretta caretta sono oggi classificate nella Red List della IUNC tra gli animali ad altissimo rischio di estinzione a causa della cattura accidentale con le reti da pesca, dello sfruttamento degli adulti e delle uova, della distruzione del loro habitat con la cementificazione delle spiagge, l’inquinamento acustico, chimico e luminoso, oltre che a causa del riscaldamento delle acque marine che alterando il sesso dei nascituri provocando un grave squilibrio nella popolazione.

La squadra di #tartawatchers è stata attiva nelle campagne di informazione e di sensibilizzazione, come quella effettuata sul litorale di Terracina per la diffusione del cartello “Occhio alle Tracce” di Tartalazio, e in quelle di sostegno ai gestori dei lidi con l’iniziativa nazionale “Lidi amici delle tartarughe marine” che prevede il riconoscimento da parte di Legambiente di un apposito vessillo a quegli stabilimenti balneari che, attraverso la firma di un semplice disciplinare, s’impegnano ad adottare alcune regole “tartafriendly”.

Sono ben 25 gli stabilimenti che hanno deciso di entrare nella rete dei “Lidi amici delle tartarughe marine”. Inoltre, con i fondi del progetto nazionale TartaLove è stato anche finanziato da Legambiente, con l’approvazione di Tartalazio, il sistema di videosorveglianza h24 dei nidi, con una webcam a batteria solare ad alta definizione. Con la schiusa delle uova del nido 1, il sistema di videosorveglianza sarà ora spostato sul secondo sito, per permettere il controllo da remoto anche del nido 2.

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