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Como, 85mila metri cubi di rifiuti speciali sepolti in campi dove pascolavano le mucche

I carabinieri hanno stretto le manette ai polsi di sei persone, residenti tra Como e Milano, responsabili dell’interramento di ingenti quantità di rifiuti speciali.

Un immenso scempio ambientale. Decine di migliaia di metri cubi di rifiuti speciali venivano sotterrati e ricoperti in campi agricoli protetti, dove pascolavano mucche da latte e bovini destinati alla produzione di carni. E’ quanto è emerso nell’ambito di una operazione dei carabinieri del Reparto operativo di Como su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Milano, volta a contrastare il traffico di rifiuti speciali e l’inquinamento ambientale. Per sei persone residenti tra Como e Milano sono scattate le manette, inoltre gli inquirenti hanno posto sotto sequestro diversi autocarri, macchine operatrici per scavare e terreni per un totale di poco inferiore ai cinque ettari, in un terzo dei quali sono stati interrati rifiuti. Secondo le indagini gli arrestati avrebbero seppellito almeno 85mila metri cubi di scavi edili e stradali, classificati come rifiuti speciali, in un’area agricola nei pressi di Cantù protetta da vincolo ambientale e paesaggistico. Una condotta criminale che avrebbe compromesso l’ecosistema, in un’area dove sono presenti importanti falde acquifere.

I terreni in questione si trovano nel comune di Senna Comasco, in provincia di Como, in una zona utilizzata per il pascolo di mucche da latte e da carne. Secondo gli inquirenti l’attività illecita si è protratta per un periodo di almeno cinque anni, se non di più, tanto che in alcuni punti lo strato di terreno dove sono stati interrati i rifiuti è di almeno dieci metri. Adesso gli uomini dell’Arma continueranno a fare altri carotaggi, per verificare quanto altro materiale è stato interrato e di che tipo. Il proprietario del terreno – hanno reso noto i carabinieri – si era addirittura aggiudicato un bando per la valorizzazione dei terreni, che avrebbero dovuto essere impiegati per la fienagione e ospitare pascoli di mucche.

Chi sono gli uomini arrestati

Le indagini sono iniziate nella primavera del 2019, e sono andate avanti per circa un anno, durante il quale i carabinieri hanno ricostruito i fatti e raccolto prove, anche mediante l’installazione di telecamere. Delle sei persone fermate tre sono state tradotte in carcere, mentre altrettante sono finite agli arresti domiciliari. Coinvolta una impresa edile di Fino Mornasco, piccolo comune nel comasco, che già in passato era stata sottoposta ad interdittiva antimafia, riconducibile a tre imprenditori facenti parte della medesima famiglia di origine calabrese. A capo dell’impresa edile vi era un pregiudicato, condannato in passato per associazione per delinquere di stampo mafioso e traffico di stupefacenti. Si tratta di uno dei tre uomini arrestati, mentre gli altri due sono i suoi figli. Ai domiciliari invece sono finiti il proprietario dei terreni agricoli, un geologo e un ex dirigente del comune di Senna Comasco, oggi pensionato.

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