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Innamorato pazzo della finanza sostenibile

Di Cosimo Abbate

La raccolta di fonti di finanziamento attraverso piattaforme on-line rappresenta la via di mezzo tra la quotazione in borsa e il commercio elettronico che riesce ad essere sostenibile ed a creare occupazione sia in maniera diretta che indiretta. Ma non solo: può appresentare realmente un volano per il prossimo sviluppo economico post-pandemia.

Lo scorso anno infatti il crowdfunding, nel nostro Paese, ha raggiunto risultati molto interessanti: il Coronavirus non ha arrestato la crescita del comparto, anzi ha aperto la strada a nuove tendenze e opportunità, soprattutto in vista del sempre più crescente interesse per la finanza sostenibile.

Secondo una delle più popolari società di consulenza specializzata proprio in campagne e piattaforme di crowdfunding, il mercato è quasi raddoppiato, con una crescita del 95% su base annua.

“Un progetto che decide di raccogliere fondi su una piattaforma di equity crowdfunding deve riuscire prima di tutto a stimolare l’interesse degli investitori con una presentazione chiara e immediata”. Racconta Tommaso Baldissera Pacchetti, Ceo di CrowdFundMe. “Detto questo, ci sono sicuramente argomenti in grado di mettersi in evidenza più facilmente e quelli legati al green e all’ambiente sono fra questi, perché toccano tematiche verso le quali siamo tutti più sensibili”.

Il mercato in questione, seppur in continua evoluzione si compone prevalentemente di tre categorie: reward c., lending c. e donation c., e se le finalità di ogni tipologia può essere differentw (ricompense, prestiti e donazioni), c’è sempre una costante: il processo collaborativo di un gruppo di individui che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone, comunità ed organizzazioni. 

È micro-finanziamento dal basso che nobilita e mobilita persone e risorse.

Questa pratica è antichissima: si racconta infatti che agli inizi del 1600, dopo due violenti e ravvicinati terremoti, la chiesa Napoletana dei Santi Cosma e Damiano venne ricostruita grazie ai contributi di fedeli, classe politica e ordini religiosi. A trent’anni fa, in un film di Castellano e Pipolo, “Innamorato pazzo” con Adriano Celentano e Ornella Muti, risale un altro curioso esempio ante litteram di crowfunding nostrano. Nella pellicola il folcloristico e di umili origini protagonista, interpretato da Celentano, ha bisogno di una grossa cifra per superare resistenze del padre di una bella principessa (Ornella Muti) di cui si è innamorato follemente.
Di recente, il fenomeno del finanziamento collettivo è diventato sempre più popolare, non solo tra singoli sognatori ma anche lungimiranti imprese lungimiranti e curiosi ricercatori. La letteratura economica che analizza il topic è in continua espansione ed i lavori al riguardo suscitano un dibattito molto interessato. Se Francesco Schiavone (2017) indaga sul ruolo delle competenze manageriali per gestire al meglio una campagna, Signori e Vismara (2016) stimano per la prima volta il rendimento di questo tipo di investimenti (spoiler: circa il 9% annuo) e Leone (2018) fa un’indagine di quello che succede quanto termina una campagna. “L’obiettivo della campagna non è la campagna: è sopravvivere dopo la campagna”, ha dichiarato Chris Hawker, direttore della United Inventors Association of America.
Attualmente siamo ad un bivio storico e la direzione che prenderemo determinerà il successo o il fallimento, della nostra economia, del nostro Paese e – senza essere troppo catastrofistici – della nostra specie. Con un’economia globalizzata e tecnologie sofisticate possiamo decidere di chiudere l’epoca della povertà estrema e della fame, combattere il cambiamento climatico e tramandare un Paese migliore ai nostri figli.

O possiamo continuare a degradare il nostro pianeta e accettare intollerabili diseguaglianze che generano l’amarezza e la disperazione.

La nostra ambizione dovrebbe essere raggiungere uno sviluppo sostenibile per tutti, e con il PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, a nostro avviso, per beneficiare al meglio dei finanziamenti Europei un ruolo sempre maggiore dovrà essere dedicato proprio al crowdfunding.

Come dichiarato da Alfonso Pecoraro Scanio, già Ministro dell’ambiente e delle politiche agricole ed attuale presidente di Fondazione Univerde: “il crowdfunding ha la capacità di fare in modo che iniziative virtuose siano sostenute da tanti che anche investendo poche risorse possono creare un forte elemento di socialità. Rappresenta perciò un’evoluzione di quel sistema di finanziamento ed autofinanziamento che è alla base anche delle migliori esperienze sia civiche che politiche”. Il presidente ha aggiunto che “bisogna fare in modo che il crowdfunding incrementi da un lato gli investimenti a tutela dell’ambiente e dall’altro il sostegno alle organizzazioni non governative serie e trasparenti che lavorano veramente alla difesa del nostro pianeta, soprattutto adesso in cui la sensibilità dei cittadini a tali tematiche sta aumentando notevolmente.”

Bisogna unire energie e passioni per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi.

Cosimo Abbate

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