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Verso la Decarbonizzazione: il vento del cambiamento contro gli aumenti dell’energia

L’Italia nel 2020 ha coperto circa il 6% di energia elettrica prodotta da fonte eolica. Finalmente il PNIEC con una programmazione decennale prevede di triplicare le installazioni. Fortunatamente l’opzione del nucleare ripresa a più tornate è subito messa da parte dal ministro Cingolani. 

In Italia ci sono circa 7000 le turbine, attive maggiormente nelle regioni del sud Italia, che erogano quasi 19TWh di elettricità. Il PNRR prevede che entro il 2030 la produzione dovrà triplicare.

Il processo è appena iniziato. In particolare con i progetti off-shore: un parco di fronte l’ulva di Taranto che produrrà, a pieno regime 55.600 MWh all’anno che equivalgono al consumo medio di 18.500 famiglie. Un investimento di 80 milioni di euro che segna l’inizio dell’evoluzione di questi impianti in Italia.

“Se l’Ilva volesse rifornirsi di energia pulita, poter rivolgersi a Beleolico”

Il direttore operativo Paolo Sammartino della società che ha costruito questo impianti Renexia SPA del gruppo Toto Holding, dichiara: “Questo è il primo progetto di parco eolico in mare ad essere realizzato in Italia, a fronte di una trentina di altre proposte che sono fallite. Conosciamo la complessità del nostro paese e la necessità di preservarne la bellezza. A Taranto siamo in una browfield, un sito già toccato dall’antropizazione, tra raffineria Eni, un molo container e l’ulva, con pochi indicatori di paesaggio. Inoltre, abbiamo scelto Taranto per dare una possibilità di decarbonizzazare l’industria. Se l’Ilva volesse rifornirsi di energia pulita, poter rivolgersi a Beleolico”. 

Il più grande parolo eolico

Renexia SPA, ricordiamo, ha presentato anche domanda per l’installazione di un campo eolico galleggiante innovativo nel canale di Sicilia, al 62° km a ovest di Marsala e a 27 km dall’isola di Marettimo. Il parco eolico sarebbe in grado di garantire il 2,5% dei consumi elettrici nazionali. Un progetto che è stato approvato dalle maggiori associazioni ambientaliste che hanno firmato, insieme ad Anev, il Manifesto per lo sviluppo dell’energia eolica off-shore in Italia nel rispetto della tutela paesaggistica, in cui si sottolinea che “oltre a contribuire alla produzione di energia rinnovabile per contrastare la crisi climatica, (i parchi eolici off-shore) comporteranno importanti ricadute anche in termini occupazionali  e di crescita del Pil, in particolare gli impianti di grossa taglia permettendo di mitigare l’Lcoe (il costo livellato dell’energia) a beneficio delle economie di scala.

Il tema è particolarmente caldo. Nelle ultime settimana il governo Draghi ha dovuto mettere una pazza per l’eccessivo rincaro del costo dell’energia elettrica e del gas (leggi qui)

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