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Le più autorevoli riviste mediche internazionali chiedono di agire contro la crisi climatica

Sono più di 220 le riviste scientifiche internazionali dedicate alla salute che nei giorni scorsi hanno pubblicato un editoriale congiunto in cui fanno appello ai leader mondiali per agire prontamente di fronte alla crisi climatica e alla perdita di biodiversità sul pianeta.

“La più grande minaccia per la salute pubblica globale è il continuo fallimento dei leader mondiali nel mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto di 1,5 gradi”, questo il monito lanciato da autorevoli riviste, tra cui The Lancet, East African Medical Journal, Chinese Science Bulletin, The New England Journal of Medicine e il British Medical Journal.

L’articolo espone la necessità di “cambiamenti urgenti da intraprendere in tutta la società”, che “porteranno a un mondo più giusto e sano”. E chiedono “ai governi e ad altri leader di agire e impostare il 2021 come l’anno in cui il mondo finalmente cambierà rotta”. Questo editoriale congiunto arriva sulla strada del prossimo vertice sul clima che si terrà a dicembre a Glasgow, nel Regno Unito.

L’editoriale fissa due obiettivi per la Cop. Da un lato, i piani di riduzione delle emissioni dovrebbero aumentare per raggiungere la neutralità entro la metà di questo secolo, con obiettivi ambiziosi già in questo decennio. Dall’altro, si espone la necessità che “i paesi che hanno creato in modo sproporzionato la crisi ambientale”, in riferimento ai più sviluppati, aiutino i più poveri a ridurre le proprie emissioni e a prepararsi alle conseguenze del cambiamento climatico.

Nello specifico, l’articolo invita i paesi sviluppati a rispettare l’impegno di fornire 100.000 milioni di dollari (84.000 milioni di euro) all’anno in finanziamenti per il clima per gli Stati con meno risorse: “I finanziamenti devono essere suddivisi equamente tra mitigazione e adattamento, compreso il miglioramento della resilienza dei sistemi sanitari”. Inoltre, si chiede che sia “attraverso donazioni anziché prestiti”, che sono oggi i più utilizzati.

L’articolo è molto critico nei confronti delle azioni dei governi finora messe in campo di fronte alla crisi climatica. E ricorda che gli obiettivi di riduzione delle emissioni “non bastano”. Inoltre, sulla strada della transizione energetica e della decarbonizzazione della società, si chiedono nuovi piani di tagli “credibili a breve e lungo termine per accelerare le tecnologie più pulite e trasformare le società”. La mancanza di azione porterà ad aumenti della temperatura media del pianeta “molto superiori ai due gradi”, qualcosa di “catastrofico per la salute e la stabilità ambientale”.

FONTE: EL PAÍS

Immagine di copertina: Consistenza foto creata da mdjaff – it.freepik.com

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