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La corsa geopolitica al 6G di Stati Uniti e Cina

Per aziende e governi, la posta in gioco è alta. Coloro che saranno i primi a sviluppare e brevettare il 6G passeranno avanti in quella che diversi analisti definiscono come la prossima rivoluzione industriale. Sebbene sia ancora lontano almeno un decennio dal diventare realtà, il 6G – che potrebbe essere fino a 100 volte più veloce del picco del 5G – potrebbe portare la tecnologia a un altro passo. Ad annunciarlo è l’agenzia di stampa internazionale Bloomberg.

“La mischia per il 6G si sta già intensificando anche se rimane una proposta teorica e sottolinea come la geopolitica stia alimentando le rivalità tecnologiche, in particolare tra Stati Uniti e Cina” afferma il canale allnews.

Per il momento, la Cina ha la più grande impronta 5G al mondo ed è ad oggi il Paese più competitivo. “Lo sviluppo del 6G potrebbe dare agli Stati Uniti l’opportunità di riconquistare il terreno perduto nella tecnologia wireless” si afferma nell’articolo. È chiaro che il 6G sia già nella mente dei responsabili politici sia a Washington che a Pechino. 

La Cina sta già aprendo la strada all’innovazione. Il Paese ha già lanciato un satellite per testare le onde radio per la potenziale trasmissione 6G e, secondo alcuni resoconti, aziende tecnologiche cinesi starebbero sviluppando nuove apparecchiature ZTE per le telecomunicazioni.

Washington ha già iniziato a delineare le linee di sfida sul 6G avviando un’alleanza tra lo sviluppatore di telecomunicazioni Alliance for Telecommunications Industry Solutions con alcuni giganti della tecnologia.

La visione è comunque per il prossimo futuro. Sebbene il 5G commerciale sia stato introdotto intorno al 2019, i vari Paesi stanno ancora implementando reti e sviluppando applicazioni che potrebbero attirare le imprese e rendere redditizia la tecnologia. Allo stesso modo, il 6G potrebbe raggiungere il suo potenziale fino ai 15 anni a venire.

A una velocità potenziale di 1 terabyte al secondo, il 6G potrebbe essere molto più veloce. Per raggiungere questo obiettivo, gli scienziati si stanno concentrando sulle onde terahertz ad altissima frequenza che potrebbero soddisfare requisiti di velocità e pure di latenza, anche se non esiste ancora un chip in grado di trasmettere così tanti dati in un secondo, riferisce Bloomberg.

“I principali ostacoli scientifici abbondano. Ad esempio, i ricercatori devono risolvere la questione di come le onde radio che viaggiano su distanze estremamente brevi possano facilmente penetrare materiali come il vapore acqueo o persino un foglio di carta. Potrebbe essere necessario che le reti siano ultra-dense, con più stazioni base installate non solo in ogni strada, ma anche in ogni edificio o persino in ogni dispositivo utilizzato dalle persone per ricevere e trasmettere segnali. Questo è destinato a sollevare seri interrogativi su salute, privacy e design urbano” viene affermato nell’articolo.

Fonte: Bloomberg

Immagine di copertina: Tecnologia foto creata da rawpixel.com – it.freepik.com

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