AmbienteBlog

Giovani contadini in piazza, l’appello al G20: in Italia sparisce terra fertile

Firenze si è tinta di giallo con la mobilitazione dei giovani agricoltori che hanno fatto appello ai grandi del mondo per la difesa del lavoro agricolo. Sono oltre 93 milioni gli ettari di terra coltivata nel mondo sottratti ai contadini dalle nazioni avanzate e dalle multinazionali per speculazioni e attività non agricole, il cosiddetto land grabbing.

In cima alla graduatoria dei Paesi che si sono accaparrati nel mondo più terre c’è la Cina (14 milioni di ettari), seguita da Canada (11 milioni), Stati Uniti (10 milioni), Gran Bretagna (9 milioni), Svizzera (8 milioni), Singapore (5 milioni), Spagna (4 milioni), Belgio (4 milioni), Giappone (4 milioni) e India (2 milioni). I dati sono divulgati da Coldiretti. Sul totale delle terra oggetto di land grabbing quasi un terzo (31 milioni di ettari) è concentrato in Sud America, altrettanto in Africa (30,5 milioni) e a seguire Europa Orientale (19,5 milioni), Asia (9 milioni) e Oceania (3,4 milioni).

I giovani agricoltori svolgono un ruolo chiave nella lotta ai cambiamenti climatici. Per questo, “i governi, insieme al settore privato, dovrebbero sostenere la ricerca e sviluppare strumenti economici per gestire gli impatti del cambiamento climatico sull’agricoltura, come assicurazioni, indennizzi, prestiti agevolati per la ricostruzione, finanziamenti per nuove tecnologie, per garantire un reddito dignitoso alle nuove generazioni”.

C’è un altro fenomeno che preoccupa. Nello spazio di una sola generazione, l’Italia ha perso più di un terreno agricolo su quattro seguendo un modello di sviluppo che ha causato la scomparsa del 28% delle campagne nostrane. In Italia, evidenzia Coldiretti, la superficie agricola utilizzabile si è già ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari a causa della cementificazione e della scomparsa dei terreni fertili. Sono andati persi in un decennio oltre 400 milioni di chili di prodotti agricoli. La perdita maggiore si è registrata sul fronte dei cereali e degli ortaggi con la scomparsa di 2 milioni e 534 mila quintali di prodotto, seguita dai foraggi per l’alimentazione degli animali, dai frutteti, dai vigneti e dagli oliveti.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button