Eolico offshore verso nuovo record: +18,3 GW. Renexia avvia la filiera industriale italiana delle turbine: investimento da 500 milioni di euro
Le previsioni di BloombergNEF: crescita cumulativa di 10 volte al 2040 raggiungendo i 742 GW. La società del Gruppo Toto ha firmato con il Ministero del Made in Italy e il Gruppo cinese MingYang il protocollo d’intesa per l’avvio della fabbricazione di turbine eoliche in Italia.
La produzione di energia eolica offshore è destinata a raggiungere un nuovo massimo nel 2024, poiché diversi mercati, tra cui Stati Uniti, Francia e Taiwan, stanno aumentando la loro capacità. Le previsioni indicano che le aste sono destinate a crescere in maniera costante: siamo sulla buona strada per decuplicare i volumi entro il 2040, raggiungendo i 742 GW. Lo riferisce l’agenzia di ricerca BloombergNEF che già nel report Renewable Energy Investment Tracker ha registrato il massimo storico degli investimenti nell’eolico offshore raggiuntonel 2023.
Il record dello scorso anno è arrivato nonostante un generale aumento dei costi e dei tassi di interesse che hanno costretto alcune aziende a ritardare o annullare progetti. Secondo quanto descritto nel report, gli investimenti globali nell’eolico offshore hanno toccato nel 2023 il record di circa 70 miliardi di euro, segnando un eccezionale balzo del 79%. La Cina resta il più grande mercato eolico offshore, nonostante un lieve ribasso, seguita da Regno Unito e Stati Uniti.
Previsioni per il mercato eolico offshore: +18,3 GW nel 2024
In base alle stime, ben 18,3 GW di eolico offshore verranno installati e messi in funzione entro l’anno corrente, gran parte dei quali nella Cina continentale, a Taiwan, nei Paesi Bassi e in Francia. Si tratta di un consistente aumento rispetto ai 10,7 GW del 2023 e che potrebbe ulteriormente aumentare per la fine del terzo trimestre del 2025, data in cui sono attesi circa 125 GW assegnati.
La recente inflazione dei costi, e i vincoli della catena di fornitura, hanno portato molti sviluppatori a ridefinire alcune strategie o a rallentare il loro ingresso in nuovi mercati. Ciò avrebbe condotto a risultati contrastanti nelle recenti aste, nonostante alcuni governi abbiano reso più allettanti i termini contrattuali. Il 2023 è stato infatti un anno tumultuoso per l’industria eolica offshore: secondo quanto riporta l’agenzia di ricerca, circa 6,9 GW di progetti negli Stati Uniti e nel Regno Unito hanno annullato i loro contratti di fatturato, poiché l’aumento dei costi delle attrezzature e dei finanziamenti, gli ostacoli per i permessi e la connessione alla rete, oltre ai ritardi nella catena di fornitura, hanno ridotto i rendimenti dei progetti attesi da molti sviluppatori.
Gli analisti ritengono che i governi saranno disposti a pagare di più per l’eolico offshore e a includere più meccanismi di condivisione del rischio negli accordi d’asta, mentre i tassi di interesse potrebbero iniziare a scendere, riducendo il costo dei prestiti.
Renexia avvia filiera italiana per la fabbricazione di turbine eoliche in Italia
In questo dinamico scenario anche l’Italia sta muovendo dei passi importanti per lanciare l’industria eolica nel nostro Paese. Renexia, società del Gruppo Toto attiva nel settore delle rinnovabili, alla presenza del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha sottoscritto con MingYang, tra i principali produttori al mondo di turbine eoliche, un memorandum of understanding finalizzato alla costituzione di una newco che gestirà un sito produttivo per la fabbricazione di turbine eoliche in Italia, grazie a un investimento di 500 milioni di euro.
Per effetto di tale partnership, saranno prodotti e assemblati i componenti fondamentali per la realizzazione di Med Wind, il più grande progetto di impianto eolico offshore floating del Mar Mediterraneo che sorgerà al largo delle coste trapanesi e per il quale Renexia ha recentemente presentato lo Studio di Impatto Ambientale, dopo una serie di approfonditi e accurati studi di fattibilità ambientale ed economica: “Si tratta di un piano di sviluppo importante perché il grande progetto siciliano rappresenta l’innesco ideale per la creazione di una filiera industriale dell’eolico, sia offshore che onshore, ad oggi non presente in altri Paesi, che renda l’Italia un punto di riferimento internazionale in un settore industriale dalle elevate potenzialità” afferma Riccardo Toto, Direttore Generale Renexia.
Renexia ha scelto il produttore MingYang grazie alla capacità di assicurare la fornitura entro il primo semestre 2026, la data stabilita da progetto per l’avvio delle installazioni nella prima sezione dell’impianto, posizionato ad oltre 80 km dalle coste. La soluzione proposta dal Gruppo cinese, con cui Renexia ha già collaborato per la realizzazione a Taranto di Beleolico, il primo e ancora unico parco eolico marino del Mediterraneo, consiste nell’utilizzo di una turbina da 18,8 MW: una potenza tale da consentire di ridurre il numero di aerogeneratori previsti per Med Wind. Dai 190 con potenza di 15 MW ciascuno del progetto originale, si passerebbe a 148 per la produzione, una volta a regime, di 9 TWh all’anno, pari al fabbisogno di 3,4 milioni di utenze domestiche. Due saranno i vantaggi di questa scelta: la riduzione dell’impatto ambientale e dei costi della manutenzione.
D’intesa con il Governo, la newco costituita da MingYang e Renexia avrà l’obiettivo di individuare l’area idonea entro 90 giorni dalla firma del memorandum. L’occupazione prevista è di circa 1.300 risorse e lo step successivo, grazie all’impegno del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, sarà quello di sostenere l’ingresso nell’azionariato di nuovi soggetti italiani e favorire investimenti anche internazionali.