La Francia ha adottato un decreto che trascrive restrittivamente una norma europea e vieta l’accumulo di aiuti da parte dello Stato (la tariffa garantita per l’acquisto dell’energia elettrica), da un lato, e degli enti locali, dall’altro (spesso sussidi regionali), bloccando centinaia di iniziative collettive di produzione di energia solare portate avanti da gruppi di residenti e comunità di residenti.
La combinazione di sussidi locali e prezzo di acquisto sarebbe vitale per i progetti solari cittadini, l’installazione su piccoli tetti di edifici pubblici che comportano standard di sicurezza aggiuntivi (scuole, palestre, ecc.). Questo aiuto aggiuntivo è tanto più essenziale nella metà settentrionale della Francia e nelle zone di montagna: lì l’equilibrio economico dei progetti è più difficile da raggiungere a causa della scarsa insolazione, che penalizza le comunità che desiderano contribuire direttamente a un’energia locale, mobilitante e sostenibile transizione.
Questi impianti solari, sviluppati e finanziati da cittadini, comunità e attori locali, non solo generano elettricità verde, ma anche azioni educative sulla transizione energetica, una migliore comprensione e proprietà locale delle energie rinnovabili, sostegno all’economia locale.
Con il decreto, la Francia vieta alle comunità di sostenere questi progetti territoriali con vantaggi economici, sociali e democratici molto reali. Questo mentre la comunità scientifica sollecita gli attori nazionali, ma anche locali, a unire i loro sforzi per combattere il cambiamento climatico e accelerare lo sviluppo delle energie rinnovabili.
FONTE: Le Monde
Immagine di copertina: Persone foto creata da senivpetro – it.freepik.com
