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L’Europa corre nel rimpiazzo del nucleare. Ma l’Italia torna a parlarne

La Spagna segna un importante passo nel suo processo di transizione energetica. Per la prima volta dal 2013, l’energia prodotta da fonte eolica supera quella prodotta da fonti di tipo nucleare. La Spagna cosi raggiunge il 23,1% di energia prodotta nel paese esclusivamente da parchi eolici, secondo quanto riporta il giornale digitale NIUS.

 Un’ottima notizia per gli spagnoli che propri quest’anno si erano visti incrementi considerevoli per l’acquisita di energia elettrica dovuto soprattutto all’aumento del prezzo del gas. 

Come del resto in tutto il mondo, la percentuale di energia prodotta da fonti rinnovabili, infatti, incide parecchio sul costo finale dell’energia elettrica. 

Come si produce energia in Italia

L’Italia, come riporta il rapporto sull’efficenza energetica dell’ENEA pubblicato proprio questo mese e raggiungibile a breve qui, degli oltre 320 terwattora del suo fabbisogno, nel produce un terzo da fonti rinnovabili. Una percentuale molto bassa ma che è destinata crescere in maniera esponenziale nei prossimi anni. 

L’idroelettrico, in Italia, la fa da padrone con il 42% del totale prodotto da fonti rinnovabili. Segue il fotovoltaico con il 20% e l’eolico con il 16%. 

Diga

Proprio da quest’ultimo, si avranno le maggiori percentuali di crescita grazie ai numerosi progetti in fase di approvazione che sono sul tavolo del MISE e del MITE. 

Gli impianti che sostituiranno le centrali a carbone

Il più grande, a largo delle coste trapanesi, sarà ollocato nel canale di Sicilia e sarà un parco eolico galleggiante. MedWIND SRL (https://medwind.it ) , controllata di Renexia SPA del gruppo TOTO Holding, la società che lo ha progettato, dichiara che sarà composto da 190 turbine galleggianti (“floating”) per una potenza installata di 2 GW e una produzione annua stimata di 9TWh. Rappresenta il primo impianto di questo tipo nel Mar Mediterraneo. Una volta a regime consentirà la chiusura di tre centrali climalteranti. il direttore Generale di Renexia, Riccardo Toto, dichiara: “Per l’Italia e per la Sicilia sarà un investimento che avrà un significativo impatto sull’economia dell’isola anche sul fronte dell’occupazione”

Ritorno al passato dopo due ‘no’ degli italiani

Un passo indietro invece per quanto riguarda il confronto per il nucleare di nuova generazione. L’Italia ha già espresso due volte nella storia la sua contrarietà a questa fonte di energia e che nelle ultime settimane torna a far parlare di se con le dichiarazioni del ministro Cingolani (leggi qui).

Centrale nucleare

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