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Cop26, Pecoraro Scanio: “Flop. Copresidenza italiana si scusi come ha fatto UK, Governo riferisca in Parlamento e ONU dichiari emergenza”

“La Cop26 di Glasgow è fallita nei suoi obiettivi di decidere tempi e modi per lo stop ai combustibili fossili. La presidenza Uk si è scusata pubblicamente per l’insuccesso”. Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde e già Ministro dell’Ambiente, commenta così l’accordo finale della Conferenza mondiale sul clima.

“La copresidenza italiana faccia subito lo stesso, il Governo riferisca al Parlamento e si impegni per ottenere dall’Onu la dichiarazione di emergenza climatica come chiedono milioni di giovani di tutto il mondo. Serve un patto per obbligare tutte le economie mondiali allo stop alle emissioni climalteranti anche con stop all’import da Paesi che non comprendono l’emergenza in atto”.

Una vittoria fragile. Lo conferma il presidente della Cop26, Alok Sharma, nella sua dichiarazione finale. Il vertice si è concluso sabato 13 novembre con quasi 200 paesi che hanno concordato il Glasgow Climate Pact per mantenere in vita l’obiettivo di 1,5°C e finalizzare gli elementi dell’accordo di Parigi. 

Tutti i paesi hanno concordato di rivedere e rafforzare i loro attuali obiettivi di emissioni fino al 2030, noti come contributi determinati a livello nazionale (NDC), nel 2022. Ciò sarà combinato con una tavola rotonda politica annuale per valutare i progressi globali e un vertice dei leader nel 2023. Anche il Paris Rulebook, le linee guida per la consegna dell’accordo di Parigi, è stato completato dopo sei anni di discussioni. Ciò include l’articolo 6, che stabilisce un quadro solido per i paesi per lo scambio di crediti di carbonio attraverso l’UNFCCC.

Quando il Regno Unito ha assunto il ruolo di presidenza della COP26, in collaborazione con l’Italia, quasi due anni fa, solo il 30% del mondo era coperto da obiettivi netti zero. Questa cifra è ora intorno al 90%. Nello stesso periodo, 154 Parti hanno presentato nuovi obiettivi nazionali, che rappresentano l’80% delle emissioni globali: lo riferisce la nota conclusa del vertice. “Accanto a questo, abbiamo visto un forte impegno per proteggere preziosi habitat naturali, con il 90% delle foreste mondiali coperte da un impegno di 130 paesi a porre fine alla deforestazione entro il 2030” viene inoltre dichiarato. 

Mobilità sostenibile. Gli accordi puntano a nuove vendite di auto a zero emissioni entro il 2040 ed entro il 2035 nei principali mercati. Paesi e città stanno seguendo l’esempio con date ambiziose per l’eliminazione graduale delle auto a benzina e diesel.

Immagine di copertina: Terra foto creata da freepik – it.freepik.com

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