L’Assemblea Capitolina ha impegnato, con voto unanime di 40 consiglieri, la Sindaca di Roma Capitale Virginia Raggi e la sua Giunta a “dichiarare lo Stato di emergenza climatica e ambientale”.
“Bisogna agire con urgenza – ha scritto su Facebook la Sindaca Raggi – per contrastare i cambiamenti climatici in tutto il mondo. L’Assemblea Capitolina ha appena approvato all’unanimità una mozione, presentata dal gruppo M5S in Campidoglio e condivisa da tutte le forze politiche, che chiede alla nostra amministrazione di farsi portavoce presso il Governo e il Parlamento affinché vengano messe al centro della politica nazionale tutte le azioni possibili per contrastare l’emergenza climatica e ambientale”.
La mozione ha raccolto le istanze degli oltre 100.000 firmatari su Change.org delle petizioni #EmergenzaClimaticaItalia e #EmergenzaClimaticaRoma.
“Grazie all’Assemblea Capitolina e alla Sindaca di Roma Virginia Raggi per questo voto unanime alla vigilia proprio del Climate Strike” commenta Alfonso Pecoraro Scanio, ex Ministro dell’Ambiente e promotore delle petizioni. Da luglio abbiamo lavorato con il Presidente della Commissione Ambiente Daniele Diaco e con i vari gruppi per ottenere questo risultato. Grazie da parte degli oltre 100.000 firmatari della petizione su Change e ora attendiamo dal Comune gli atti conseguenti e l’osservatorio previsti dalla mozione approvata oggi” aggiunge il Presidente della Fondazione UniVerde, che conclude: “Questa è anche una sfida al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e al Parlamento che sono i destinatari della petizione #EmergenzaClimaticaItalia. Occorre agire subito e con coraggio e equità”.
“A Roma e nel mondo è in corso una crisi ambientale e climatica – scrive il Presidente della Commissione Ambiente del Campidoglio, Daniele Diaco – A Roma e nel mondo le persone se ne stanno rendendo conto, e chiedono a gran voce l’impegno della politica. Oggi in Assemblea Capitolina abbiamo votato compatti una mozione per essere al fianco di chi ci chiede una risposta all’emergenza climatica. Non è una soluzione semplice: non può esserlo, data l’entità e la complessità dei cambiamenti in atto”.
Il progetto si articola in 16 punti.
1. Dichiarare lo stato di emergenza climatica ed ambientale per Roma;
2. Ridurre di non meno del 40% le attuali emissioni nette di gas climalteranti a Roma entro il 2030, e arrivare a emissioni zero entro il 2040;
3. Priorità totale a lotta ai cambiamenti climatici e promozione di un’economia sostenibile, per almeno i prossimi 10 anni;
4. Incontri, dibattiti, formazione in tutte le istituzioni del territorio;
5. Parlare seriamente con la Regione e il Governo di mobilità sostenibile, micromobilità, trasporto pubblico e ciclabilità;
6. Parlare seriamente con la Regione del fiume Tevere, delle bonifiche necessarie, dei sistemi di depurazione, del Contratto di Fiume;
7. Rigenerazione urbana, non cementificazione;
8. Riqualificazione edilizia ed efficientamento energetico, nel pubblico e nel privato;
9. Focus sul ciclo dei rifiuti, in ogni sua parte, su ogni possibilità di ridurre, riutilizzare, riciclare;
10. Guerra alle perdite nel servizio idrico, scendendo al 20% di dispersione in 5 anni;
11. Amministrazione pubblica plastic free, alimenti delle mense scolastiche che non provengano da più di 100 chilometri di distanza da Roma;
12. Creazione di una “infrastruttura climatica” romana, curando ed espandendo il verde pubblico a 360 gradi;
13. Riconversione ecologica della produzione energetica verso le fonti rinnovabili, anche con impianti solari collettivi sui tetti pubblici;
14. Osservatorio permanente sui cambiamenti climatici;
15. Riconversione ecologica e riduzione delle emissioni delle industrie del territorio;
16. Durante tutta questa transizione, tutela costante dei lavoratori, degli utenti e dei cittadini.