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Camion a gas LNG più inquinanti di quelli a diesel? Lo studio dell’Università di Graz

I camion alimentati a gas naturale (liquified natural gas o LNG) sono incompatibili con le esigenze imposte dalla transizione ecologica a fronte di una capacità inquinante ben superiore a quella dichiarata dai costruttori. È la conclusione che emerge dai test indipendenti sui livelli di emissioni dell’Università Tecnica di Graz in Austria, che hanno comparato quelle emesse da camion a gas e di omologhi diesel.

I test su strada e in condizioni reali, commissionati da Transport & Environment (T&E), hanno restituito risultati inequivocabili. Tenendo conto del potenziale di riscaldamento globale a 20 anni, le emissioni  del camion a gas sono addirittura superiori a quelle prodotte dal suo omologo diesel di riferimento.

A conti fatti, prendendo in considerazione le emissioni a monte (cosiddette upstream), vale a dire quelle generate dalla produzione e dal trasporto del combustibile utilizzato (in questo caso il metano), il quantitativo complessivo di gas serra associato al veicolo LNG supera del 13,4% l’ammontare calcolato per il suo concorrente diesel. Ipotizzando un potenziale di riscaldamento globale a 100 anni invece il rapporto si inverte. Ma il risparmio garantito dall’autocarro LNG è comunque molto modesto (-7,5% delle emissioni totali nello spazio di un secolo).

Gli autocarri a gas hanno un potenziale cancerogeno più alto

Maggiori, sul fronte del gas, anche i rischi per la salute. Secondo l’indagine, infatti, il camion LNG emette una quantità molto maggiore (37 volte tanto rispetto al veicolo diesel) di numero di particolato (PN), particelle ultrafini cancerogene capaci di penetrare in profondità nel corpo generando un maggior rischio di tumori al cervello.

I dati raccolti smentirebbero il risparmio di emissioni totali di ossido di azoto. Il calcolo, in particolare, sembra ignorare la tendenza del monossido di azoto (NO) espulso dallo scarico di combinarsi con l’ossigeno presente nell’aria trasformandosi in biossido (NO2) e contribuendo così all’aumento del quantitativo totale di quest’ultimo, che ha degli effetti molto nocivi per la salute.

Solo i veicoli a zero emissioni possono favorire la transizione

Nei 20 anni dopo il suo rilascio in atmosfera, il metano ha un potenziale di riscaldamento globale molto più elevato della CO2 e, proprio per questo, nel suo recente rapporto l’Intergovernmental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite ha sottolineato che ridurlo rapidamente è fondamentale per evitare un aumento catastrofico della temperatura.

Alla luce dei risultati emersi dai test, T&E “invita dunque i legislatori a sostenere con i loro provvedimenti solamente i veicoli a zero emissioni, invocando al tempo stesso l’eliminazione del gas nei piani di sviluppo delle infrastrutture di rifornimento della UE”. L’organizzazione chiede dunque che i sussidi all’acquisto non vengano destinati agli  autocarri a gas che, inoltre, beneficiano di una accisa estremamente bassa sul carburante, non giustificata dalle performance ambientali. Sempre secondo T&E, “alimentare i camion europei con gas rinnovabile non sembra essere un’opzione percorribile; la domanda di biometano per il settore merci nei sei maggiori Paesi europei supererebbe di gran lunga la quantità disponibile, anche con generosi sussidi. Per questi motivi, entro il prossimo anno l’Europa deve necessariamente fissare una data definitiva per l’avvio della produzione esclusiva di camion a zero emissioni”.

Immagine di copertina: Città foto creata da rawpixel.com – it.freepik.com

Fonte della notizia: Transport & Environment (T&E)

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