Arte del Pizzaiuolo Napoletano
Arte del Pizzaiuolo Napoletano, al Napoli Pizza Village il convegno per la tutela e la valorizzazione dell’elemento culturale iscritto al Patrimonio dell’Umanità.
Si è svolto venerdì 13 settembre 2019 all’Area Ospitalità del Napoli Pizza Village, il convegno “L’Arte del Pizzaiuolo Napoletano Patrimonio dell’Umanità: tutela e valorizzazione, in Italia e nel mondo, del riconoscimento Unesco” promosso dalla Fondazione UniVerde in collaborazione con il Napoli Pizza Village, con il supporto di CNA – Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, La Fiammante e Mulino Caputo.
L’incontro, moderato dal Direttore di Fanpage.it Francesco Piccinini, ha inteso celebrare lo storico riconoscimento ma anche porre l’accento sull’opportunità di accrescere la consapevolezza del valore culturale e storico dell’antica arte del pizzaiuolo napoletano. Un patrimonio di conoscenze artigianali uniche che rappresenta una opportunità di riscatto sociale, formazione e lavoro per le nuove generazioni.
Un’occasione che ha permesso di ripercorrere anche il successo della petizione internazionale #pizzaUnesco, promossa da Alfonso Pecoraro Scanio, che ha consentito di far conoscere in tutto il mondo la candidatura italiana de L’Arte del Pizzaiuolo Napoletano prima ancora del riconoscimento, conseguito il 7 dicembre 2017.
Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde, ha ricordato: “A circa due anni dal riconoscimento Unesco, si sono moltiplicate le richieste, da ogni parte del mondo, di veri pizzaiuoli di scuola napoletana. Si tratta di un segnale importante per il made in Italy, ora occorre tutelare e valorizzare al meglio questo elemento. È la vittoria della cultura artigianale degli alimenti e dell’agricoltura di qualità, una rete di valore che integra la bontà del cibo genuino con la promozione del territorio, dell’economia e della cultura partenopea e campana”.
Il prossimo obiettivo dichiarato dall’ex Ministro della Repubblica italiana è la candidatura de “Il Belcanto e l’Opera lirica italiana” con la petizione #OperaUnesco per la quale Pecoraro Scanio ha rilanciato la raccolta firme sulla piattaforma Change.org (http://change.org/operaunesco).
Il Vice Sindaco del Comune di Napoli Enrico Panini ha spiegato che “quando si parla di pizza significa rinsaldare tradizioni, fantasia, creatività, il sudore di donne e uomini e la fatica dell’intelligenza. Un valore che riguarda l’identità di questa città, Napoli, dove creatività ed innovazione sono da sempre un dato quotidiano”.
Antonello De Riu, della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese, ha ricordato: “Come Ministero degli Affari Esteri ci siamo impegnati a promuovere la candidatura in tutto il mondo. Molte nostre sedi hanno svolto iniziative a sostegno all’arte dei pizzaiuoli napoletani anche nel corso delle Settimane della Cucina Italiana nel mondo”.
Per Matteo Lorito, Direttore del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”: “Si tratta di un’arte autentica che si basa su una competenza anche tecnologica, antica e capace di sfruttare pienamente la qualità dei prodotti agroalimentari dei territori meridionali. A riconoscimento avvenuto, si tratta di un’opportunità culturale che rappresenta, anche per la nostra Università, il punto di partenza per iniziative formative e di ricerca”.
Giuseppe Oliviero, Presidente CNA Campania Nord e Vice Presidente Nazionale CNA, ha dichiarato: “La pizza è veicolo di solidarietà ed essenza di comunità, e il mestiere del pizzaiuolo napoletano è una peculiarità di questo territorio. Promuovere la filiera che sta dietro la preparazione della pizza è un segnale che dà concretezza all’importanza di preservare il tessuto artigianale, agroalimentare e professionale di questa terra”.
Umberto Croppi, Presidente della Fondazione La Quadriennale di Roma, ha sottolineato: “Il riconoscimento Unesco è il traguardo di una consapevolezza che tutti noi italiani già sapevamo. Si tratta della storia e della cultura che questa tradizione porta con sé, e di continuare a mantenere vivo il rapporto tra la vera pizza napoletana e il luogo della sua origine, Napoli”.
Nel corso del convegno, il Presidente della Fondazione UniVerde, Alfonso Pecoraro Scanio, e il Vice Sindaco del Comune di Napoli, Enrico Panini, hanno consegnato la pergamena riconoscimento a S.E. Albert Tshiseleka Felha, già Decano degli Ambasciatori africani in Italia, “per l’impegno profuso a sostegno della petizione e della campagna mondiale #pizzaUnesco per l’iscrizione de L’Arte del Pizzaiuolo Napoletano al Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità”.
Da parte sua, S.E. Albert Tshiseleka Felha, oggi Professore presso l’Università di Kinshasa e Direttore del Centro “Education pour Tous”, ha ringraziato Pecoraro Scanio “per avermi presentato la petizione #pizzaUnesco che ho sostenuto con gioia, perché il messaggio di conoscenza di questa arte tradizionale napoletana è un valore universale”. L’Ambasciatore, a cui è stato tributato un lungo applauso dal pubblico presente, ha annunciato la formazione dei primi pizzaiuoli africani di scuola napoletana: “Lavoreremo affinché a partire dal Congo, e poi in tutta l’Africa, la pratica della preparazione della pizza napoletana possa diventare una cultura comune, anche con l’apertura di pizzerie popolari”.